Posts by Michele Covolan

Pronta a partire l’undicesima edizione del Master di II livello del Politecnico di Torino in “Tunnelling and Tunnel Boring Machines”, corso di specializzazione del Politecnico di Torino che risponde alla crescente domanda di professionalità specifiche nel settore degli scavi. Il percorso formativo, promosso dall’International Tunneling and Underground Space Association e dalla Società Italiana Gallerie, integra lezioni accademiche e contributi di esperti dell’edilizia, produttori di macchine e aziende di progettazione, al fine di fornire le conoscenze multidisciplinari necessarie ai futuri professionisti dello scavo. Gli studenti del Master, infatti, svilupperanno una professionalità specifica, preziosa per le ditte di progettazione e per le società di costruzione coinvolte nel tunnelling.

Alto e variegato il profilo internazionale del Master che ha attratto studenti di diverse nazionalità: oltre che dall’Italia, anche dalla Colombia, dalla Corea del Sud, dalla Grecia, dall’ India e dalla Moldavia. Anche nella composizione del corpo docenti, il percorso formativo si avvale di esperti provenienti da diversi paesi: dall’Austria a Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Svizzera, Turchia e USA. Tutte le lezioni si svolgono in lingua inglese ed è possibile confrontarsi fin da subito con concreti casi di realizzazioni di gallerie, grazie alla collaborazione con le aziende.

La nuova edizione del Master verrà presentata lunedì 22 gennaio 2018, h. 10.00 presso l’Aula Magna “G. Agnelli”, Politecnico di Torino, C.so Duca degli Abruzzi, 24.

 

 

 

Il Campus ESCP Europe Torino apre le sue porte ai potenziali futuri studenti durante la giornata di orientamento ai programmi di studio che si terrà venerdì 26 gennaio, dalle ore 14, presso la sede in Corso Unione Sovietica, 218 bis – Torino.

In questa occasione saranno organizzate apposite sezioni informative sui vari Programmi erogati dalla Business School:

  • 14.00-15.00 – Bachelor in Management
  • 15.00-16.00 – Master in Management
  • 16.00-17.00:
    – Master in International Food & Beverage Management
    – Master in Hospitality and Tourism Management
  • 17.00-18.00 – MBA in International Management
  • 17.00-18.00 – Executive MBA

È richiesta l’iscrizione all’evento tramite mail: troverai l’indirizzo da contattare e ulteriori informazioni al seguente link.

Il ciclo di conferenze dell’Accademia delle Scienze dedicato ai temi della valorizzazione, del restauro e della conservazione dei Beni Culturali giunge al suo secondo appuntamento: sarà questa l’occasione per presentare il lavoro di restauro eseguito sul Codex Purpureus di Rossano Calabro, preziosissimo e particolare codice rosso, riconosciuto come patrimonio dell’umanità ed inserito dall’Unesco tra i 47 nuovi documenti del Registro della Memoria Mondiale (“International Memory of the World Register”).

Il Codex, conservato nel Museo diocesano d’arte sacra di Rossano, rappresenta la parte superstite di un tetraevangelo greco-orientale​ di grande valore paleografico, storico e artistico. Il codice risalerebbe al VI secolo, mentre la provenienza è dibattuta tra gli studiosi. Il reperto consta di 188 fogli, trascritti in maiuscola a caratteri argentei e aurei su pergamena rossastro-violacea. Il testo dei Vangeli di Matteo e di Marco, unici due rimanenti dei quattro originari, è preceduto da 13 pagine miniate che raffigurano alcuni momenti significativi della vita e della predicazione di Gesù Cristo.

L’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario gli ha dedicato un lungo e complesso intervento di conservazione diagnostica e di restauro, analizzandone con tecniche sofisticate i materiali e la struttura, anche al fine di precisarne la storia e il contesto di origine.

Appuntamento dunque a lunedì 22 gennaio nella Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze, in Via Accademia delle Scienze 6, a Torino. Ore 16.00.

Scarica qui la locandina dell’evento per il programma degli interventi previsti.

È online il nuovo bando Out of Left Field per la Sezione Fotografia di Autofocus 9, il Concorso internazionale di Vanni Occhiali dedicato ai giovani artisti e alla libera creatività.

Dopo la conclusione, nel mese di novembre 2017, delle selezioni per le Sezioni Mostra, Video e Performance, prende avvio il bando per presentare le candidature e concorrere al Premio Fotografia.

Quali sono le nuove possibilità, gli immaginari, le dialettiche, i percorsi che si aprono nell’ambito della riflessione spontanea e urgente che la fotografia sta compiendo su sé stessa, a livello sia consapevole sia no?
Out of left field, proviene da una nuova espressione del linguaggio urban internazionale, e significa: unexpectedly, suddenly and surprisingly.
L’espressione arriva da una terminologia tecnica del baseball.
È un titolo che vuole indicare l’attenzione a tutto ciò che sta accadendo al di là dei territori convenzionali e conosciuti della pratica fotografica.

Sono ammessi al concorso i progetti di artisti (singoli o gruppi) compresi tra i 18 e i 35 anni che risiedano in Italia o in un paese europeo.

Il progetto selezionato verrà presentato con una mostra personale presso il project space Autofocus all’interno dello showroom Vanni a Torino in concomitanza con il Salone del Libro, a maggio 2018, corredato da un catalogo e usufruirà di contributo alla produzione di 500 Euro.

Il bando è scaricabile sulla pagina dedicata del sito di Vanni Occhiali.

L’immagine è parte di Meandro Rosso, di Paolo Bandinu, vincitore della sezione video di Autofocus 8.

Sul reticolo geometrico delle strade torinesi si disegnano percorsi diversi, itinerari a bordo di tram, rotte a piedi, code in macchina. Poi ci sono i percorsi più fantasiosi, i veri e propri viaggi: quelli in bicicletta. Gli amanti del genere intenderanno bene questo tipo di sentimento: velocità, brezza sulla pelle, riflessi pronti, gambe che vanno su e giù, virate e sobbalzi. Le biciclette superano le barriere imposte e si fanno strada, corrono da un capo all’altro di questa nostra città tagliando sempre in obliquo le rotaie dei tram.

Torino in Bici

Torino in Bici è il portale del Comune di Torino dedicato alla promozione della mobilità dolce, con numerosi consigli e suggerimenti intende mostrare una diversa topografia di Torino, quella tracciata dalle ruote dei velocipedi. La sezione Muoversi in Bici segnala tutti gli strumenti e le possibilità utili al ciclista urbano, componendo un variegato prontuario atto alle sfide della strada cittadina e periferica.

BUNET

Bunet (Bike Urban NEtwork Torino) è forse il più utile e orginale, anche nel nome, degli strumenti presentati. Si tratta di un tool pensato per calcolare e condividere i propri percorsi in bicicletta. Dal punto di partenza a quello di arrivo è possibile scegliere tra un percorso più tranquillo e confortevole ed uno più diretto e veloce. Le caratteristiche del tragitto sono visualizzabili tramite un grafico che esplicita le percentuali di velocità, linearità e sicurezza. Bunet utilizza, come base cartografica, OpenStreetMap (OSM), un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe mondiali a contenuto libero, aggiornato quotidianamente da utenti liberi e indipendenti. La mappa utilizzata per il servizio potrebbe, perciò, non essere del tutto completa o aggiornata, ma  è oggetto di costante miglioramento.

Cicloturismo

La sezione Visitare Torino in bicicletta è dedicata invece alla presentazione di ciclopercorsi nel territorio urbano e nella provincia torinese, con la possibilità di accedere ad una guida agli itinerari ciclabili, suddivisi per ambiti territoriali. Ogni percorso offre la possibilità di una conoscenza particolare del territorio e delle sue aree verdi, in un susseguirsi di scorci inattesi. Ad ogni circuito è associata una scheda descrittiva e un file gpx utilizzabile su navigatori gps e smartphone.

Ecco l’elenco dei percorsi:

 

 

Corona delle Delizie

Il percorso Corona delle Delizie circoscrive una pista di 112 km dedicata alle due ruote. L’anello unisce ciclopiste, ciclostrade e strade rurali che collegano le Residenze Reali e i Parchi metropolitani, toccando i più bei paesaggi fluviali, agricoli e storici dei comuni del circuito. Grazie all’app Corona in Bici, scaricabile da Play Store o App Store, è possibile scoprire le bellezze del territorio in sella a una bici, muniti solo del proprio cellulare. L’App sfrutta la geolocalizzazione dando la possibilità di orientarsi lungo il tracciato, calcolando anche le distanza alla meta dal punto in cui ci si trova.

 

 

Dal 18 giugno 1931, in seguito alla pubblicazione del decreto num. 773 che autorizzava “misure di pulizia” contro tutti coloro che mettevano in pericolo la morale pubblica e il buon costume, furono almeno settemila i morti e altre decine di migliaia le persone deportate nei campi e chiuse nelle prigioni. Sono i numeri, difficilissimi da stimare, dell’Omocausto, una pagina ancora troppo nascosta dello sterminio nazista nei confronti degli omosessuali.

L’Omocausto è stato studiato molto tardi e molto meno rispetto ad altre deportazioni. Ciò si deve, oltre alle difficoltà personali di chi avrebbe dovuto rivelare il proprio orientamento sessuale, soprattutto al riconoscimento dell’omosessualità come un crimine.

Ancora oggi, in circa un terzo dei Paesi del mondo l’omosessualità è considerata reato, talvolta punibile anche con la morte.

Si terrà mercoledì 24 gennaio il convegno su “Lo sterminio dimenticato” dell’Omocausto. Insieme ad alcuni studiosi e giornalisti, parteciperà, in videocollegamento, Lucy, nata Luciano nel 1924, ultima sopravvissuta italiana dell’omocausto, adolescente “diverso” nella Bologna fascista, in seguito deportato a Dachau.

Intervengono:
Lorenzo Benadusi – La persecuzione degli omosessuali nell’Italia fascista.
Maya De Leo – L’omosessualità come problema storiografico.
Giovanni Dall’Orto – La persecuzione degli omosessuali nel Novecento.
Claudio Vercelli – La deportazione degli omosessuali. Il quadro europeo.

Modera:
Silvano Bertalot, giornalista.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione del Coordinamento Torino Pride con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale e l’Università degli Studi di Torino.

Quando e dove: ore 9.30, Cavallerizza Reale, in via verdi 9.

Qui la locandina dell’evento.

In occasione dello spettacolo “Sei personaggi in cerca d’autore” per la regia di Luca De Fusco, in scena al Teatro Astra dal 24 al 28 gennaio 2018, viene proposta l’edizione televisiva del dramma di Luigi Pirandello. Selezionata dall’Archivio Rai e interpretata dalla Compagnia dei Giovani di Giorgio De Lullo, è andata in onda nel 1965.

La registrazione è preceduta da una testimonianza di Romolo Valli intervistato da Mario Raimondo su quanto sia stata fondamentale la realizzazione televisiva per ricreare il rapporto palcoscenico/platea deserta presente nel testo di Pirandello.

La proiezione si terrà lunedì 22 gennaio, alle ore 17, presso la Mediateca Rai, in via Verdi 31, Torino.
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria: 011 8104858 – mediateca.torino@rai.it

Qui la locandina dell’evento.

È online il bando Erasmus per studio 2018-2019, dedicato a studentesse e studenti interessate/i a trascorrere nell’a.a. 2018-2019 un periodo di studio della durata minima di tre mesi e massima di dodici mesi presso un altro Istituto di uno dei Paesi esteri che abbia firmato un accordo bilaterale nell’ambito del programma Erasmus+ con l’Università di Torino.
La domanda di partecipazione deve essere presentata entro le ore 13 di mercoledì 31 gennaio 2018 ed è disponibile esclusivamente in forma telematica.
Il bando e tutti i dettagli sono disponibili nella sezione dedicata del portale di Ateneo.
More info:
Sezione Mobilità e Didattica internazionale – Direzione Attività Istituzionali, Programmazione, Qualità e Valutazione
Telefono: (+39) 011 6704425

Si è conclusa giovedì 11 gennaio la finale della Zero Robotics, la competizione che ha portato al Politecnico di Torino oltre 150 studenti delle scuole superiori provenienti da otto Paesi europei: Italia, Federazione Russa, Francia, Germania, Grecia, Polonia, Romania, Regno Unito.

Tutto italiano uno dei due Team vincitori di questa edizione 2017, il BeachPin1701, composto dall’ITIS “Pininfarina” di Moncalieri (To), l’ITIS “Galielo Galilei” di Livorno e il Liceo “Leonardo da Vinci” di Treviso, che conquista il primo posto a pari merito con la squadra statunitense Naughty Prions and Lions.

Premiati anche i ragazzi del Liceo “Cecioni” di Livorno e del Liceo “Agnelli” di Torino, vincitori della virtual final, la finale della seconda categoria del campionato.

La competizione, nata nel 2009 nel Laboratorio di Sistemi Spaziali del famoso Massachusetts Institute of Technology di Boston (MIT), ha coinvolto quest’anno circa 70 istituti europei, 100 americani e 50 australiani, per un totale di circa 2000 studenti.

Gli studenti finalisti hanno potuto assistere in diretta alle ultime fasi della competizione, che si sono svolte a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e in collegamento con il MIT di Boston e con l’Università di Sidney, dove si sono ritrovati per assistere alla finale gli studenti provenienti da Stati Uniti e dall’Australia.

I finalisti si sono misurati nella programmazione degli SPHERES (Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites), robot spaziali della dimensione di una palla da bowling, già utilizzati dalla NASA all’interno della Stazione Spaziale per collaudare cicli di istruzioni, per eseguire rendezvous autonomi e operazioni di attracco. Queste macchine vengono inoltre utilizzate sperimentalmente per la manutenzione e l’assemblaggio di satelliti e per il volo di formazione.

Ogni squadra è composta da 5 a 10 studenti e coordinata da un docente della scuola esperto di programmazione.

Ogni anno ai team viene affidata una missione. Quest’anno i ragazzi dovevano cimentarsi con la ricerca di forme di vita primordiale (batteri) sulla luna Encedalus di Saturno, trivellando campioni per riportarli a terra.

Al termine della prima fase, le squadre hanno potuto allearsi e collaborare fra loro per ottenere assieme un programma più efficace. La fase successiva è costituita da una gara preliminare a eliminazione, dalla quale solo 42 squadre hanno passato il turno; i programmi di questi team sono stati caricati direttamente sulle sfere robotizzate presenti sulla Stazione spaziale per la finale, dove i programmi dei gruppi vincitori sono stati eseguiti sotto la supervisione degli astronauti.

 

 

Un avvincente torneo tra studenti delle scuole superiori di tutto il mondo che si sfidano nella programmazione degli Spheres, piccoli satelliti sferici ospitati all’interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in orbita attorno alla Terra. Molti di questi robot vengono sviluppati dal famoso Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston per portare a termine esperimenti scientifici coordinati dalla NASA e dall’ESA.

La sfida è frutto della collaborazione fra il MIT e il Comitato Organizzatore Italiano (composto da Politecnico di Torino, Università degli Studi di Padova, Istituto Italiano di Tecnologia IIT@POLITO, Rete Robotica a Scuola, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e Agenzia Spaziale Italiana) e nasce dalla volontà da parte delle agenzie spaziali di interagire con i giovani, portatori di idee innovative e ricchezza scientifica, stimolandoli alla risoluzione di problemi concreti.

All’interno della Zero Robotics Competition, le squadre partecipanti dovranno sviluppare dei programmi per il controllo autonomo questi robot spaziali in assenza di gravità. Tali programmi si scontreranno a coppie, per verificare chi, meglio di altri, riesce a portare a termine un compito assegnato, diverso ogni anno, all’interno di un ambiente spaziale. Durante le prime fasi le gare si svolgono in un ambiente simulato, su dei calcolatori del MIT; le fasi finali, invece, si svolgono a bordo della ISS, dove le condizioni spaziali (in primis, l’assenza di gravità) sono realtà, e sotto l’attenta supervisione degli astronauti che vivono a bordo della stazione stessa.

La Zero Robotics Competition si concluderà giovedì 11 gennaio proprio al Politecnico di Torino (Corso Duca degli Abruzzi 24, Aula Magna “G.Agnelli”), che ospiterà 150 dei ragazzi arrivati in finale, tra i quali anche gli alunni di tre scuole piemontesi. Gli studenti assisteranno in diretta all’ultimo torneo della competizione, che si svolgerà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e in collegamento con il MIT di Boston e con l’Università di Sidney, dove si troveranno per assistere alla finale gli studenti provenienti da Stati Uniti e Australia.

La finale torinese è organizzata da Politecnico di Torino insieme ad AMMA, Camera di commercio di Torino, ITS Mobilità sostenibile Aerospazio Meccatronica, Unione Industriale di Torino, Turismo Torino e provincia.

Il programma: 

12.00
Arrivo degli studenti finalisti al Politecnico e visita all’esposizione dei lavori di gruppi di ricerca e team studenteschi in ambito aerospazio (Sala Consiglio di Facoltà)

13.15
Competizione (Aula Magna)
– Saluti istituzionali
– Presentazione degli astronauti della ISS e della missione
– Torneo finale della Zero Robotics Competition
– Premiazione

Una curiosità… 
L’Italia è l’unica nazione europea che ha avuto una partecipazione così massiccia alla Zero Robotics Competition mondiale da essere riuscita ad organizzare un suo campionato nazionale di Zero Robotics.

Prev19899100101102171Next