Si è conclusa giovedì 11 gennaio la finale della Zero Robotics, la competizione che ha portato al Politecnico di Torino oltre 150 studenti delle scuole superiori provenienti da otto Paesi europei: Italia, Federazione Russa, Francia, Germania, Grecia, Polonia, Romania, Regno Unito.

Tutto italiano uno dei due Team vincitori di questa edizione 2017, il BeachPin1701, composto dall’ITIS “Pininfarina” di Moncalieri (To), l’ITIS “Galielo Galilei” di Livorno e il Liceo “Leonardo da Vinci” di Treviso, che conquista il primo posto a pari merito con la squadra statunitense Naughty Prions and Lions.

Premiati anche i ragazzi del Liceo “Cecioni” di Livorno e del Liceo “Agnelli” di Torino, vincitori della virtual final, la finale della seconda categoria del campionato.

La competizione, nata nel 2009 nel Laboratorio di Sistemi Spaziali del famoso Massachusetts Institute of Technology di Boston (MIT), ha coinvolto quest’anno circa 70 istituti europei, 100 americani e 50 australiani, per un totale di circa 2000 studenti.

Gli studenti finalisti hanno potuto assistere in diretta alle ultime fasi della competizione, che si sono svolte a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e in collegamento con il MIT di Boston e con l’Università di Sidney, dove si sono ritrovati per assistere alla finale gli studenti provenienti da Stati Uniti e dall’Australia.

I finalisti si sono misurati nella programmazione degli SPHERES (Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites), robot spaziali della dimensione di una palla da bowling, già utilizzati dalla NASA all’interno della Stazione Spaziale per collaudare cicli di istruzioni, per eseguire rendezvous autonomi e operazioni di attracco. Queste macchine vengono inoltre utilizzate sperimentalmente per la manutenzione e l’assemblaggio di satelliti e per il volo di formazione.

Ogni squadra è composta da 5 a 10 studenti e coordinata da un docente della scuola esperto di programmazione.

Ogni anno ai team viene affidata una missione. Quest’anno i ragazzi dovevano cimentarsi con la ricerca di forme di vita primordiale (batteri) sulla luna Encedalus di Saturno, trivellando campioni per riportarli a terra.

Al termine della prima fase, le squadre hanno potuto allearsi e collaborare fra loro per ottenere assieme un programma più efficace. La fase successiva è costituita da una gara preliminare a eliminazione, dalla quale solo 42 squadre hanno passato il turno; i programmi di questi team sono stati caricati direttamente sulle sfere robotizzate presenti sulla Stazione spaziale per la finale, dove i programmi dei gruppi vincitori sono stati eseguiti sotto la supervisione degli astronauti.