Dal 18 giugno 1931, in seguito alla pubblicazione del decreto num. 773 che autorizzava “misure di pulizia” contro tutti coloro che mettevano in pericolo la morale pubblica e il buon costume, furono almeno settemila i morti e altre decine di migliaia le persone deportate nei campi e chiuse nelle prigioni. Sono i numeri, difficilissimi da stimare, dell’Omocausto, una pagina ancora troppo nascosta dello sterminio nazista nei confronti degli omosessuali.

L’Omocausto è stato studiato molto tardi e molto meno rispetto ad altre deportazioni. Ciò si deve, oltre alle difficoltà personali di chi avrebbe dovuto rivelare il proprio orientamento sessuale, soprattutto al riconoscimento dell’omosessualità come un crimine.

Ancora oggi, in circa un terzo dei Paesi del mondo l’omosessualità è considerata reato, talvolta punibile anche con la morte.

Si terrà mercoledì 24 gennaio il convegno su “Lo sterminio dimenticato” dell’Omocausto. Insieme ad alcuni studiosi e giornalisti, parteciperà, in videocollegamento, Lucy, nata Luciano nel 1924, ultima sopravvissuta italiana dell’omocausto, adolescente “diverso” nella Bologna fascista, in seguito deportato a Dachau.

Intervengono:
Lorenzo Benadusi – La persecuzione degli omosessuali nell’Italia fascista.
Maya De Leo – L’omosessualità come problema storiografico.
Giovanni Dall’Orto – La persecuzione degli omosessuali nel Novecento.
Claudio Vercelli – La deportazione degli omosessuali. Il quadro europeo.

Modera:
Silvano Bertalot, giornalista.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione del Coordinamento Torino Pride con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale e l’Università degli Studi di Torino.

Quando e dove: ore 9.30, Cavallerizza Reale, in via verdi 9.

Qui la locandina dell’evento.