Posts by Michele Covolan

ITS-ICT: calendario degli Open Day

La Fondazione Istituto Tecnico Superiore per le Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione (ITS-ICT) apre le porte dell’istituto con un nuovo calendario di Open Day in cui verranno presentati tutti i percorsi per il biennio 2018/2020:

  • Interaction & visual Design 
    Diploma di Tecnico superiore per i metodi e le tecnologie per il design di sistemi software
  • Web & Mobile app development
    Diploma di Tecnico superiore per i metodi e le tecnologie per lo sviluppo di sistemi web e mobile
  • Integrated Backend Services
    Diploma di Tecnico superiore per i metodi e le tecnologie per lo sviluppo di sistemi software.

Le presentazioni avverranno nella sede di Via Jacopo Durandi, 10 – Torino, dalle ore 15 alle 17 secondo il seguente calendario di date:

  • mercoledì 16/5
  • mercoledì 13/6
  • mercoledì 27/6
  • mercoledì 4/7
  • mercoledì 18/7

Verranno presentati tutti i corsi e verrà lasciato, ad ogni incontro, uno spazio finale per domande di approfondimento.
Al termine della presentazione verranno mostrate le aule e gli spazi dell’ITS e sarà possibile ascoltare l’esperienza in ITS attraverso le parole di studenti in corso.

Per maggiori informazioni:

Telefono: 011 0371500
Email: info@its-ictpiemonte.it

Per approfondimenti sugli Istituti Tecnici Superiori presenti in Piemonte collegati al sito www.itspiemonte.it

Bambini e bambine studenti al Politecnico per un giorno

Torna l’iniziativa ‘Bambine e Bambini un giorno all’Università’

Anche quest’anno torna al Politecnico l’iniziativa promossa dalla Città di Torino insieme agli Atenei torinesi “Bambine e Bambini un giorno all’Università”, il percorso di attività all’interno delle università per far scoprire ai più piccoli il mondo della ricerca scientifica e tecnologica. Il progetto è promosso dall’Assessorato all’Istruzione della Città di Torino, attraverso l’Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile (ITER).

 

Dal 7 al 9 maggio, tra le 9 e le 12.30, alcune classi quarte e quinte delle scuole elementari torinesi saranno accolte al Politecnico per una serie di attività mirate a illustrare ai più piccoli la ricerca del Politecnico. Oggi, 8 maggio, alle 9.00 ad accogliere i bambini sarà il Rettore Guido Saracco.

 

Si entrerà poi nel vivo delle attività:

Visione e colore

Il laboratorio propone la cultura della visione come momento formativo del bambino e della sua personalità; l’attività permette ai bambini di sperimentare visione e colore, misura e proporzione con semplici supporti creati ad hoc.


Origami e forme

L’attività accompagna i bambini alla lettura delle forme semplici nascoste nella forma costruita, attraverso un processo di riconoscimento e astrazione degli elementi significativi. La loro modellazione cartacea permette di coglierne i fondamenti geometrico teorici e assimilarli in modo semplice e pratico.


Rover DIANA

Sarà possibile vedere in azione un modello di un rover che verrà portato sulla Luna nei prossimi anni dal team ITALIA, un consorzio di aziende e università italiane partecipanti alla competizione internazionale Google Lunar X-Prize, scopo di questo veicolo sarà percorrere almeno 500m e inviare a Terra immagini in alta risoluzione di un sito di allunaggio Apollo o di un’altra precedente missione lunare.


La pallina sospesa

I bambini potranno effettuare un curioso esperimento.Tutti sappiamo che se prendiamo una pallina fatta con un lamierino di ferro e la lasciamo andare, questa cade per terra.

Sappiamo anche che prendendo una calamita, esiste una forza magnetica, che attira la pallina alla calamita, e quindi la pallina rimane attaccata alla calamita.

Ma cosa succede se la forza magnetica della calamita è uguale alla forza che fa cadere la pallina?

Potrebbe sembrare una magia, ma in questo caso la pallina rimane sospesa nello spazio. Far levitare un oggetto significa mantenerlo sollevato in posizione stabile, senza toccarlo, come fanno alcuni illusionisti nei loro spettacoli.


Pendolo inverso

Se appoggiate una biro in verticale sul palmo della vostra mano riuscite a farla stare in piedi come farebbe un giocoliere? Non è facile, ma per qualche secondo possiamo riuscirci.


Lego Mindstorm

Ed ecco qualcosa che a voi è più familiare…i mattoncini Lego. Ma cosa ci fanno i Lego al Politecnico?

Con la serie Lego Mindstorm non solo ci sono dei mattoncini con cui costruire oggetti, ma anche un piccolo computer che possiamo programmare per far muovere dei motorini o per leggere dei sensori (che si trovano dentro i mattoncini).

Ad esempio possiamo costruire un automobilina che quando tocca un ostacolo può tornare indietro di un po’ e sterzare, cercando così di aggirarlo.

Insomma, basta avere un po’ di fantasia e possiamo davvero inventare tantissimi progetti divertenti. Durante l’attività i bambini potranno veder muovere robottini in lego precedentemente montati.


La chimica si trasforma in elettricità

L’idea è quella di presentare come la scienza può essere applicata ed ottenere soluzioni tecnologiche che usiamo quotidianamente. Anche una materia apparentemente ostica e difficile come la chimica può essere divertente e magica.

Si propongono dunque alcune attività che possono essere realizzate direttamente dai bambini:

  • realizzare una semplice pila con le cose di tutti i giorni (rame e zinco in un limone e misurare qualche parametro elettrico o accendere un led)
  • dissociare l’acqua in idrogeno e ossigeno usando una soluzione di acqua e bicarbonato e due matite da disegno… e una pila.

Infine attività di sola dimostrazione: variazione del volume del gas contenuto in palloncini per effetto dell’abbassamento della temperatura con l’uso di azoto liquido, oppure produzione di anidride carbonica per decomposizione del carbonato di calcio con un acido.


Team H2politO

Sarà spiegato il funzionamento di un veicolo ibrido, quindi mosso grazie a un motore elettrico e uno termico, che consente di consumare meno combustibile. Il veicolo è progettato per partecipare a competizioni studentesche di bassi consumi, in cui tutti i veicoli sono pensati e realizzati da giovani studenti che vogliono pensare alla mobilità cittadina in modo più “green”.


Squadra corse

La Squadra Corse è un team studentesco del Politecnico di Torino che nasce nell’inverno del 2004 dall’idea di 10 studenti appassionati dell’ingegneria e del motorsport.

L’obiettivo è di progettare e costruire ogni anno una monoposto da competizione per prendere parte al campionato di Formula SAE provenienti dalle migliori università del mondo nata nel 1981

su idea della Society of Automotive Engineers.


POLICUMBENT

Vuoi sapere quanto fa la bici più veloce del mondo e perchè non si usa al Giro d’Italia? Vuoi scoprire che cos’è un velomobile?

Il Team studentesco Policumbent studia, progetta e realizza veicoli a propulsione umana per affrontare le sfide dei record sportivi e quelle della mobilità di tutti i giorni. Una ricerca a cavallo tra scienza, ingegneria e sport per esplorare i limiti delle abilità umane. Saranno esposti e spiegati alcuni dei prototipi realizzati e i nuovi progetti e con un po’ di fortuna si potrà anche dare qualche colpo di pedale.


GRUPPO STORICO

Verrà presentato il modello in scala del tetto del Castello del Valentino e una breve introduzione alla storia dell’architettura della dimora sabauda.

 

 

BREAK/CUPS: I bicchierini da caffè Bibo reinventati dagli studenti del Politecnico

Break/Cups è stato un progetto di Open Innovation organizzato dall’Innovation Design Lab (IDLab) per Bibo, azienda leader nella produzione di prodotti monouso di plastica nel mercato alimentare.

Il workshop ha coinvolto 28 studenti del II e III anno della laurea triennale in Design e Comunicazione Visiva e della laurea magistrale in Design Sistemico del Politecnico di Torino con l’obiettivo di sviluppare un nuovo concept moderno di bicchierini da caffè monouso, cercando di innovare il prodotto, la sua comunicazione ed i servizi per la distribuzione e l’utilizzo.

Partendo dalle esigenze, i problemi e i limiti produttivi, il lab ha accompagnato i team nella definizione di un’analisi di scenario e delle linee guida congruenti fino alla progettazione dei concept finali.

I team di progetto hanno sviluppato 7 concept sul tema della ricerca. Quest’ultimi hanno portato allo sviluppo prototipale di 3 bicchieri monouso per vending machine, oggi in fase di ingegnerizzazione per l’avvio della produzione, in cui si è riusciti a valorizzare e innovare differenti aspetti che vanno dalla gestualità alla veicolazione di contenuti, alla valorizzazione della bevanda consumata.

I risultati del workshop saranno esposti in mostraaperta dal 10 al 12 maggio, presso la Sala delle Colonne del Castello del Valentino.

 

PRESENTAZIONE

10 maggio 2018, ore 11.00

Sala della Caccia, Castello del Valentino, Viale Mattioli 39, Torino

 

Interverranno:
Paolo Tamborrini, Coordinatore del Corso di Studi in Design
Paola Villa, Responsabile Marketing Bibo Italia S.p.A.
Roberto Dal Zotto, Responsabile Vendite Vending e Dairy
Paolo Di Santo, Amministratore delegato Bibo Italia S.p.A.

Saranno presenti gli studenti del Corso di Studi in Design

 

 

CSI, NCIS: verità e finzioni sulla scena del crimine

E’ la scienza a risolvere i casi? Ed è così semplice come ci fanno sperare le fiction?  CSI-NCIS… la scienza sulla scena del crimine, tra verità e finzione risponderà a questi ed altri quesiti oggi, 7 maggio, presso l’Aula Magna “Cavallerizza Reale” dell’Università degli Studi di Torino, a partire dalle ore 17.

L’evento, organizzato dall’Associazione Amici dell’Università di Torino, sta già riscuotendo un enorme successo, con oltre 400 adesioni. Per prenotarsi è possibile chiamare il numero di telefono 011 660 42 84  o scrivere alla mail info@amiciunito.it

Questo interesse eccezionale è in buona parte imputabile al successo delle serie TV, ma quanto sono reali gli scenari delle fiction?

Risponde Luciano Garofano ex Comandante RIS Carabinieri di Parma e Presidente dell’accademia Italiana Scienze Forensi:

Le fiction ovviamente hanno tempistiche che portano a velocizzare e semplificare molto il lavoro della Scientifica; noi siamo legati alle normative, le quali richiedono formalità nel rispetto dei diritti della persona: nella realtà è necessario fare verifiche, convocare tutte le parti; i tempi reali sono allungati nel rispetto delle leggi. Inoltre, dobbiamo mettere in conto problematiche molto serie e frenanti: se da un lato la scienza oggi ci offre delle possibilità incredibili, per cui basta una minima traccia e abbiamo immediatamente dei risultati fruibili, dall’altro purtroppo siamo rimasti un po’ indietro rispetto a quelle che sono le procedure che riguardano la scena del crimine. Quindi, per certi versi siamo riusciti a fare dei passi da gigante nell’attività di laboratorio, però non si è sviluppata parallelamente l’attenzione alla scena del crimine. Le tecniche hanno migliorato la sensibilità, ma hanno aumentato il rischio di “contaminazione innocente”; serve assolutamente recuperare in termini di formazione e migliorare le procedure”.

E il punto di vista del medico legale?

Roberto Testi, Medico Legale Asl della Citta di Torino, trova interessanti e spesso divertenti le serie con protagonisti i suoi “colleghi”:

“La realtà è meno romanzata ma a volte più interessante della fiction – afferma – La realtà ha delle intuizioni e offre degli spunti che gli sceneggiatori non arrivano neanche a immaginare”.

L’investigazione scientifica andrà a sostituire l’intuizione dell’investigatore tradizionale?

“Assolutamente no, – risponde Garofano – perché l’investigazione scientifica deve essere sempre vista in un’ottica integrata con l’indagine tradizionale. Quest’ultima dà gli spunti senza i quali l’investigazione scientifica non ha ragione d’essere, e viceversa”.

Durante l’incontro, si parlerà anche dell’approccio psicologico al soggetto criminale. Georgia Zara, Professore Associato Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, si occupa di “sex offender”, di maltrattanti e di uomini che uccidono le donne:

“Il mio campo d’azione è la fase successiva alla condanna degli autori di reato: valutazione di rischio, pericolosità sociale, cosa fare nel caso di soggetti che hanno una carriera di crimini sessuali…

Con la Medicina Legale sto lavorando a uno studio su 264 casi di donne uccise nella zona di Torino dal 1970 ad oggi; stiamo cercando di capire quali sono le dinamiche, i fattori di rischio, la tipologia di relazione con l’autore di reato, cosa ha portato al femminicidio…

Lo psicologo ha un ruolo fondamentale, soprattutto nel capire il rischio di ricaduta criminale. Perché un individuo che ha iniziato una carriera criminale continua a farlo? Molto spesso la carriera criminale di alcuni soggetti assorbe tutta la loro vita. Capire i processi di rischio che sono alla base di questi meccanismi significa poter agire a livello preventivo e intervenire a livello comportamentale sui fattori criminogenici”. 

E si ritorna alla TV e all’ interrogativo se troppi programmi di tipo “criminoso” possano influire negativamente sulla psiche di chi li guarda.

Come si è trasformata la professione dell’investigatore scientifico nel corso degli anni? E come è vissuta da chi la svolge?

Ce ne parla Sergio Festa, Maresciallo Maggiore in congedo, già operatore della Sezione Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Torino.

Qui a Torino, da un armadio con tre cassetti contenente macchine fotografiche e lente d’ingrandimento, abbiamo creato un laboratorio. Per noi, la prima svolta è avvenuta all’inizio degli anni ’90 con le indagini su Donato Bilancia (assassino seriale che colpiva tra Piemonte e Liguria) e il caso di Erika e Omar (il “delitto di Novi Ligure”). Una svolta soprattutto dal punto di vista di fiducia verso i rilievi scientifici che hanno permesso di risolvere questi casi.

La seconda parte dell’incontro sarà dedicata alla formazione. Come s’intraprende la carriera di investigatore scientifico, quali studi sono necessari e quali tipi di specializzazioni? Tutto ciò che c’è da sapere per diventare un vero “Gil Grissom”, sarà spiegato da docenti dell’Università di Torino, tra i quali Giancarlo Divella (Medicina Legale) e Cristina Giacoma (Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi).


Relatori

Luciano Garofano, Ex Comandante RIS Carabinieri PARMA. Presidente Accademia Italiana Scienze Forensi;

Sergio Festa, Mar. Maggiore in congedo, già operatore Sezione Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Torino;

Roberto Testi, Medico Legale ASL Città di Torino;

Alessio Ferrara, Biologo Forense;

Paolo Garofano, Direttore laboratorio biologia forense;

Alberto Mittone, Avvocato Penalista del Foro di Torino;

Onelio Dodero, Componente del gruppo di lavoro Criminalità Organizzata e Sicurezza Urbana della Procura di Torino;

Georgia Zara, Professore Associato Dipartimento di Psicologia, Università di Torino;

Giancarlo Divella, Professore Ordinario di Medicina Legale e Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Legale Università di Torino;

Giuliano Carlo Geminiani, Direttore di Psicologia Criminologica e Forense Università di Torino;

Cristina Giacoma, Direttrice Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi;

Marco Vincenti, Direttore del Dipartimento di Chimica – Università di Torino.

Primo master italiano in Sport Engineering
Il Master di II livello in Sport Engineering sarà dedicato alla formazione di una nuova generazione di tecnologi e manager per l’industria europea dello sport, in collaborazione con la Scuola dello Sport del CONI, Città Studi Biella e il Johan Cruyff Institute

 

PRESENTAZIONE DEL MASTER

4 maggio 2018, ore 12:00

Sala Consiglio di Facoltà, Politecnico di Torino – C.so Duca degli Abruzzi 24, Torino

 

Per ottenere prestazioni eccezionali un atleta non può contare solo sulla sua performance ma ha bisogno del contributo di un’intera squadra e delle tecnologie più all’avanguardia per arrivare all’obiettivo: proprio in questa direzione si muove il nuovo Master di II Livello in Sports Engineering del Politecnico di Torino, in collaborazione con la Scuola dello Sport del CONI e Città Studi Biella, e certificato dal Johan Cruyff Institute, strutturato per formare i componenti di un team sempre più spesso composto anche da tecnici esperti di tecnologia.

 

Il Master rappresenta un luogo di confronto per professionisti con competenze multidisciplinari: un programma post-laurea che nasce dalla consapevolezza delle competenze, nell’insegnamento e nella ricerca, disponibili al Politecnico in diversi campi connessi e utili al mondo dello sport che rientrano nell’ingegneria sportiva. L’ingegneria dello sport è infatti una scienza con molte sfaccettature che richiede competenze in diversi campi: dalla scienza dei materiali alla meteorologia, dall’ICT alla biomeccanica, dallo sviluppo dei sensori alle statistiche, dall’alimentazione alla medicina sportiva.

 

In partenza a settembre 2018 con chiusura delle iscrizioni il 15 giugno prossimo, il Master si terrà a Biella nel moderno campus di Città Studi, progettato dal famoso Architetto Gae Aulenti: si tratta di un contesto sociale ed ambientale favorevole alla pratica sportiva, con facile accesso alle piste da sci, ai laghi e a circuiti di trekking e mountain bike. Un anfiteatro naturale inserito nella cornice delle prealpi biellesi, nodo formativo tessile di eccellenza, strategico per tutto il comprensorio.

 

Il master formerà la nuova generazione di tecnologi e manager per l’industria europea dello sport attraverso un’ampia offerta formativa in lingua inglese: 10 corsi per un totale di 400 ore, basati su una didattica moderna con un approccio learning-by-doing che prevede attività in campo e in laboratorio; una settimana di attività al centro di preparazione Olimpica di Acqua Acetosa “Giulio Onesti” con i tecnici del CONI; 550 ore di stage in azienda o in federazione per mettere in pratica le competenze apprese in aula; un corso online della durata di 60 ore in “Sport Management Fundamentals”, certificato da “Johan Cruyff Institute”; 4 top seminar con testimonial di eccezione.

 

Al termine di questo percorso formativo, l’ingegnere sportivo sarà competente per tutto ciò che concerne l’attrezzatura, la scelta e lo sviluppo di materiali tecnici all’avanguardia, dall’abbigliamento agli strumenti sportivi, per migliorare le prestazioni degli atleti implementando anche l’aspetto sicurezza; e ancora sarà in grado di progettare sistemi di analisi e di gestione dei dati per supportare manager, allenatori e atleti con i sistemi di addestramento e allenamento più avanzati.


Il Master sarà presentato il 4 maggio 2018 alle ore 12.00 al Politecnico di Torino (Sala Consiglio di Facoltà); interverranno sui temi:

L’Ingegneria dello Sport tra Didattica e Innovazione

 

Il Delegato allo Sport del Rettore del Politecnico di Torino, Marco Barla

Il Direttore della Scuola Master, Carlo Rafele

L’Assessore allo Sport del Comune di Torino, Roberto Finardi

La Direttrice della Scuola dello Sport – C.O.N.I., Rossana Ciuffetti

Il Presidente di Città Studi Biella, Pier Ettore Pellerey

L’e-learning Director Johann Cruyff Institute, Victor Jordan

La Vice-Direttrice del Master Sports Engineering, Ada Ferri

 

L’Ingegneria dello Sport tra analisi della prestazione e sviluppo dei materiali

 

Marco Galiazzo, Campione Olimpico Tiro con l’Arco, Il punto di vista dell’Atleta

Rossano Galtarossa, Campione Olimpico Canottaggio, Il punto di vista dell’Atleta

Marco Iazzetta, Analista di Performance – Nazionale Italiana Vela – Federazione Italiana Vela,

Il punto di vista del Tecnico

Alessandro Poggio, Arbitro Internazionale di Fioretto e Maestro di Scherma della Federazione Italiana Scherma, Il punto di vista del Giudice-Arbitro

Matteo Moncalero, Reponsabile Ricerca e Sviluppo Montura, Il punto di vista del Tecnico dei Materiali

 

Modererà l’evento Alessandro Pezzoli, coordinatore del Master in Sports Engineering nonché Meteorologo ed Analista Ambientale del Comitato Olimpico Svedese – Nazionale Olimpica Svedese di Vela.

 

Digital Education, quando lo Storytelling è parte della cura

Il convegno Digital Education: un nuovo paradigma per le sfide di domani, che ha avuto luogo lo scorso mese di aprile, presso l’Aula Magna Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, ha dato voce alle potenzialità dello Storytelling. Nell’epoca dei Big Data, quella che stiamo vivendo oggi, la narrazione è riscoperta come prezioso strumento per ordinare il caos, i grandi numeri e le cospicue informazioni che affollano il web. Ma non solo: le pratiche narrative divengono centrali anche nei contesti socio sanitari ed educativi.

Lo Storytelling, termine aglosassone che condensa in sé la narrativa e la narrazione, intesa come atto del raccontare, si affaccia in questo nostro mondo con una vitalità nuova, anche se le sue radici sono antichissime: il racconto è la forma con cui gli uomini, sin da tempi remoti, hanno strutturato la realtà. La narrazione è da sempre la forma più pratica, socialmente adattabile, immediata e diretta per ordinare l’esperienza umana. Il romanzo e la storia offrono ciò che è invisibile alla saggistica e alla scrittura accademica, estendono il regno del dicibile, si immergono nel particolare e al contempo evidenziano l’universalità di determinate condizioni dell’uomo.

Lo Storytelling si fa Digital

Il Digital Storytelling, forma digitalizzata di racconto breve che combina le potenzialità del medium digitale insieme con il valore della narrativa, trova oggi applicazione in numerose discipline: scrittura creativa, sociologia, psicologia e medicina. Uno dei punti di forza del DS, infatti, risiede proprio nella capacità di coinvolgere sia cognitivamente che emotivamente. In occasione del convegno Digital Education: un nuovo paradigma per le sfide di domani e del workshop condotto da Barbara Bruschi e Vincenzo Alatra, si sono discusse queste particolari abilità del Digital Storytelling. Le pratiche narrative digitali divengono un nuovo strumento nel prontuario di coloro che operano nei contesti socio-sanitari ed educativi.

Barbara Bruschi, docente di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento dell’Università di Torino ha sottolineato come le tecniche narrative, integrate con l’impiego della voce, di immagini e di un accompagnamento audio, acquisiscano particolare rilievo nella cura del paziente. Il Digital Storytelling consente infatti di mettere in luce le proprie incertezze, raccontandole agli altri e a sé stessi.

I benefici derivati dall’utilizzo del Digital Storytelling, non coinvolgono solo i pazienti, ma anche gli operatori. Spiega infatti Bruschi: “Con 15 educatori dei servizi educativi della Città di Torino abbiamo ricostruito il senso della professione educativa. Persone che avevano completamente perso di vista i 40 anni di vita professionale trascorsi hanno potuto ricostruire, anche grazie alle immagini, una dimensione di resistenza professionale che era ormai in un sottobosco inesplorato”.

 

 

Laureati: occupati sì, ma a quale prezzo?

Occupati sì, ma a quale prezzo? AlmaLaurea, consorzio Interuniversitario che realizza statistiche e cerca di avvicinare offerta e domanda, tramite la pubblicazione dei curricula dei neolaureati e dei posti di lavoro ricercati dalle aziende, ha così sentenziato: i Laureati vengono occupati, ma rimangono poveri.

L’ultima indagine, che ha riguardato 71 università e 620 mila laureati dal 2011 a oggi, ha prodotto questi risultati: a tre anni dalla laurea, il tasso di occupazione è dell’82% (tra i laureati quinquennali) e l’83% (era quelli biennali). Meno positivi sono i dati relativi alla retribuzione che i neo laureati percepiscono ad un anno dall’assunzione: circa 1.100 euro netti mensili. A cinque anni dal conseguimento del titolo, la retribuzione sale, ma rimane inferiore ai 1400 euro netti mensili.

Ma com’è la situazione in Piemonte? Stando ai dati pubblicati da L’Espresso sulla condizione occupazionale dei giovani a un anno dalla laurea, la situazione sembra non essere delle più confortanti. Nei sei settori dove compaiono dati riguardanti gli atenei piemontesi la situazione è la seguente:

Scienze Giuridiche

Nelle lauree triennali e magistrali (non a ciclo unico) nelle scienze e nei servizi giuridici, la percentuale dei laureati è del 26.3% sul totale, con una retribuzione media di 965 euro mensili.

Scienze e tecnologie farmaceutiche

A Torino l’86% è occupato a un anno dalla laurea, con una retribuzione media di 1239 euro.

All’Università del Piemonte Orientale la percentuale di occupati è la medesima ma con una retribuzione leggermente inferiore, pari a 1090 euro mensili.

Biologia e Geologia

L’ateneo vercellese registra un occupato su due a un anno dalla laurea, con uno stipendio medio di 976 euro.

Fisica, Informatica e matematica

Nelle discipline scientifiche, il 58.1 dei laureati presso l’università di Torino è occupata a un anno dalla laurea, con una retribuzione di 1101 euro medi mensili.

Scienze agrarie e alimentari, zootecniche e veterinarie

Per quanto riguarda il polo universitario di Collegno, nelle lauree triennali e magistrali, l’occupazione media a un anno dalla laurea è del 73,5% sul totale con una retribuzione media di 1128 euro. Dati più sconfortanti vengono dalle lauree quinquennali a ciclo unico in Veterinaria e Agraria: qui si ha il 69.2% di occupazione con uno stipendio di soli 774 euro medi mensili.

Il Politecnico di Torino cura il “Padiglione Italia” alla Shenzhen Design Week, l’evento di design più importante organizzato in Cina che quest’anno ha come ospite d’onore il nostro Paese. Presente all’inaugurazione anche la Città di Torino.

Edizione tricolore con una forte presenza torinese la Shenzhen Design Week di quest’anno. L’esposizione tutta dedicata al design si è tenuta dal 20 al 30 aprile, nella città cinese ormai riconosciuta capitale internazionale del design e dell’innovazione e gemellata con la città di Torino.

Del resto, già nel 2008 Torino era stata nominata World Design Capital e nel 2014, unica in Italia, insignita del titolo Città Creativa UNESCO per il Design, rete di 26 città di tutto il mondo – tra cui Berlino, Saint-Étienne, Helsinki, Montreal, Shanghai, Singapore – impegnate nello sviluppo e scambio di buone pratiche di professionalità a livello internazionale per rafforzare la partecipazione sui temi del design.

Per Torino il design, oltre a essere un fattore strategico per la configurazione delle politiche urbane, è una delle chiavi per lo sviluppo economico e sociale, in stretta relazione con i valori di sostenibilità e condivisione delle scelte, divenuti approcci prioritari nel creare nuove opportunità di crescita economica e culturale. ​È ​questa la ragione di una presenza istituzionale torinese nella città asiatica.

Alla sua seconda edizione, la Shenzhen Design Week è peraltro considerata uno degli eventi più importanti organizzati in Cina in materia di design e l’Italia sarà quest’anno il Paese ospite d’onore.

La partecipazione italiana è sviluppata per tutta la settimana attraverso un ciclo di conferenze, seminari e workshop che si sono svolti nel padiglione di circa 1300 metri quadrati. L’allestimento è stato progettato dall’Italian Designers Association (IDA) e dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e sarà visionabile fino al 4 maggio.

L’attività è stata condotta attraverso la base che il Politecnico ha aperto in quest’area nel 2015, il “South China- Torino Collaboration Lab”, nato dalla collaborazione del Politecnico con la prestigiosa South China University of Technology (SCUT).

“Da micro a macro: designer italiani nel sud della Cina”

Il tema portato in Cina quest’anno ha voluto raccontare dal progetto di un cucchiaio fino a quello delle città contemporanee. Il padiglione ha voluto offrire una prospettiva tutta italiana del design, mirando a migliorare la progettazione di singoli micro oggetti che possano essere interattivi e correlati all’interno di un sistema più ampio. I progetti, tutti di designer italiani, si sviluppano secondo diverse scale e si dividono in quattro grandi tematiche: Object & Fashion, Interiors & Furniture, Architecture e Urban & Territorial Planning.

Inoltre, l’evento vuole evidenziare la forte “presenza italiana” sul territorio cinese di professionisti italiani attivi nel campo del design.

Il padiglione e la manifestazione sono stati inaugurati dall’ambasciatore d’Italia in Cina, Ettore Sequi; presente anche Marco Giusta, presidente del GAI (Giovani Artisti Italiani), assessore alle politiche a sostegno di Torino Città Universitaria e alle politiche giovanili per il Comune di Torino, gemellato con la città di Shenzhen, ed Emilio Agagliati, direttore della divisione Cultura della Città di Torino.

Per il Politecnico di Torino saranno presenti Michele Bonino, delegato del Rettore per le Relazioni con la Cina, e Paolo Mellano, Direttore del Dipartimento di Architettura e Design. Il 22 aprile si è svolta l’Italian day, giornata dedicata alla riflessione sul design italiano nei suoi rapporti con la Cina: curato anch’esso dal Politecnico di Torino, l’evento vedrà intervenire tra gli altri Ole Bouman, critico di architettura e design di fama mondiale.

La stretta collaborazione tra Torino e la Cina si è evidenziata anche in occasione della Giornata Italiana della ricerca che si è tenuta presso la South China University of Technology di Guangzhou.

 

 

Al Wushan Campus, Politecnico di Torino e ScUT-South China University of Technology hanno siglato la Lettera di Intenti per un nuovo Co-Run Program in Urban Design, sostenuto dal Ministero dell’Educazione cinese.

Si anticipa inoltre, che la seconda edizione di “Torino Design of the City 2018 –  Verso una città accessibile” si svolgerà a Torino dal 12 al 21 ottobre 2018. L’evento internazionale lo scorso anno ha contato 113 appuntamenti, 53 location diffuse nella città, 60 relatori da 40 Paesi del mondo, 170 delegati di World Design Organization (WDO)™, oltre 14mila partecipanti.

 

Timetable changes

Lunedì 30 aprile 2018 alcuni uffici e strutture dell’Ateneo chiudono o modificano il proprio orario di apertura al pubblico.
In particolare restano chiusi per tutta la giornata:

Si ricorda inoltre che martedì 1 maggio 2018 sono giorni festivi.

 

Sicilia Coast to Coast

Ancora una settimana di tempo per iscriversi alla Summer School “Sicilia coast to coast: camminare in territori vulnerabili”.

L’iniziativa porterà, nel periodo dal 19 al 29 agosto 2018, 30 studenti e ricercatori in Sicilia per un suggestivo viaggio a piedi. L’itinerario, da Mazara del Vallo a Palermo, servirà a studiare sul campo i territori segnati dagli incendi, riflettendo su politiche adottate e conseguenze della catastrofe.

Mazara, Selinunte, Salemi, Segesta, Monreale, Palermo. Queste sono solo alcune delle città  che verrano percorse a piedi durante il coast to coast promosso dal Laboratorio del Cammino (Ldc), network di studenti e ricercatori  nato nel 2017 nel quadro dell’attività di didattica e ricerca promossa dal Dipartimento di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST) del Politecnico di Torino.

Il Laboratorio del Cammino intende il viaggio del pedone come esperienza stimolante, in grado di cogliere i profili e le trame nascoste dei luoghi. Il pedone osserva, attraversa, guarda e ascolta la città “dal basso”, indaga le modalità quotidiane di frequentazione e uso degli spazi.

Per partecipare è necessario inviare entro lunedì 30 aprile 2018 curriculum vitae e lettera di motivazione a:
laboratoriodelcammino@gmail.com.

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