Lezioni in presenza per il secondo semestre da febbraio, vediamo come
Politecnico e Università di Torino si stanno muovendo verso il ritorno in aula di studentesse e studenti per il nuovo semestre alle porte. Infatti da febbraio si tornerà in aula, in presenza, ma le nuove iscrizioni avranno la precedenza.
Dad si, o Dad no, questo è il dilemma. Al Politecnico si andrà almeno un giorno in presenza, e priorità alle matricole all’Università di Torino. Il Ministro dell’Istruzione Gaetano Manfredi parla di un 50 per cento di lezioni dal vivo: “Il sistema universitario italiano, in questo momento di estrema difficoltà, ha avuto una straordinaria reazione. Nel 2020 abbiamo avuto un numero di laureati e di esami sostenuti che è perfettamente in linea con il 2019 e in alcuni casi anche superiore come numero” dice Manfredi, partecipando in videoconferenza all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università di Camerino.
Per il secondo semestre ci si aspetta una media di 3 mila – 5 mila studentesse e studenti, ogni giorno, presenti al Politecnico, spiega il Rettore Saracco: “Ci troviamo in una situazione non semplice: sarà il semestre più critico perché ci saranno ancora le difficoltà della pandemia, ma la capacità di sopportazione è molto diminuita”. Una scelta non facile ed un piano d’azione sicuramente da costruire. Il Politecnico amplia i suoi spazi, infatti si stanno ultimando le aule R di via Boggio, ideali per la situazione emergenziale. Nel piano del Politecnico il 30 per cento dell’aula sarà occupata nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza. La didattica si terrà nella sede centrale, al Castello del Valentino, a Mirafiori e al Lingotto. Il rettore Saracco continua: “Dobbiamo aprire più sale studio del solito, finanziate sia da noi, UniTo ed EDISU – Servono sale studio diffuse in città”.
L’Università di Torino punta invece sulla nuove matricole e il Rettore Geuna parla di una priorità data alla didattica esperienziale, che nell’Ateneo torinese è particolarmente significativa e differenziata per ogni disciplina. Si tratta di laboratori dove la presenza di studentesse e studenti è di fondamentale importa, occorre quindi una giusta pianificazione delle lezioni. In presenza si, rispettando sempre le direttive sanitarie contro il Covid 19, ma non ci si dimentichi della Dad, la tanto criticata didattica a distanza, che in questi mesi ha permesso a molte e molti di seguire le lezioni e sostenere gli esami, anche durante il difficile momento di pandemia che stiamo vivendo, sarebbe auspicabile, magari, una compresenza dei due metodi di far didattica: a distanza e in presenza.
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Ylenia Covalea
Fonte Torino.repubblica.it