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Come stanno reagendo le università del torinese al rientro sui banchi degli studenti e delle studentesse?

 

È da poco cominciato il nuovo anno accademico 2020/2021 e le università italiane si sono preparate al ritorno in sicurezza di studenti e studentesse. 

Tra incertezze, didattica online e in presenza, ogni ateneo si è mosso in autonomia, ma come hanno reagito le università del torinese al rientro sui banchi durante l’emergenza Covid? 

 

Vista la situazione incerta, le iscrizioni all’università sono state minori?

No. La situazione d’emergenza dovuta al Covid non ha fermato le immatricolazioni, è il caso del Corso di Laurea in Architettura del Politecnico di Torino: conta un + 15 % (mole24.it) di immatricolazioni.

 

Come si stanno organizzando gli atenei torinesi?

All’Università di Torino e al Politecnico le aule hanno capienza ridotta per rispettare le distanze, basta prenotare con anticipo il posto in aula. La Career Week annuale del Politecnico, solo per quest’anno, diventa Digital: webinar, incontri e offerte di lavoro per studenti e studentesse direttamente dal computer di casa. 

La modalità prediletta per la didattica è comunque quella mista: lezioni in presenza e online. Al Politecnico, in questi mesi di lockdown e graduali riaperture, i corsi erogati da remoto sono stati più di 800, con quasi 30 mila studenti e studentesse a seguirli, gli esami svolti sono stati più di 4 mila e più di mille le discussioni di Laurea sostenute (coronavirus.polito.it).

 

 

L’Accademia Albertina di Belle Arti e il Conservatorio Giuseppe Verdi hanno valutato la modalità mista: in presenza per i corsi laboratoriali con gruppi ristretti di student* e le lezioni teoriche, invece, erogate online. Questo lo scenario delle AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) che ha visto negli ultimi anni un continuo e costante taglio dei fondi per la didattica e l’implementazione delle strutture dedicate.

Questa pandemia ha svelato un vaso di Pandora, evidenziando così un forte divario digitale: il continuo ridimensionamento di fondi economici dedicati all’istruzione ha creato differenze disarmanti: da un lato la tecnologia ha permesso a milioni di student* in tutta Italia di non abbandonare gli studi, ma altr* si sono stati tagliati fuori per mancanza di apparecchiature adeguate allo svolgimento delle attività online. 

 

Trasporto pubblico: come si raggiungerà l’università? Una scelta ecologica necessaria.

Secondo l’Indagine nazionale sulla mobilità casa-università al tempo del Covid-19 realizzata dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, il trasporto pubblico sarà il settore che più pagherà le conseguenze di questa pandemia, si preferirà quindi l’automobile, lo spostamento a piedi, il monopattino o la bici. Studenti e studentesse preferiranno quindi altre soluzioni all’utilizzo di mezzi pubblici, spesso gremiti di passegger*, dove il distanziamento sociale è difficile, se non impossibile.

 

Ylenia Covalea

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Per i giovani under 26 (non ancora compiuti), il Gruppo Torinese Trasporti anche quest’anno ha previsto una tariffa ad hoc

Nello specifico

  • Annuale Under 26
    Riservato a tutti i giovani sotto i 26 anni.
    Può essere acquistato durante tutto l’anno ed è valido 12 mesi.
    L’abbonamento è finanziabile.
    Costo: 258 euro
  • Annuale Under 26 – Tariffe agevolate ISEE
    Riservato agli under 26 residenti o domiciliati a Torino e in possesso di certificazione ISEE valida.
    Fascia Under A: 158 euro
    Fascia Under B: 178 euro
    Fascia Under C: 208 euro

Per il mese di settembre 2020 GTT ha previsto un’ulteriore agevolazione per gli studenti e le loro famigliea partire dal 15 agosto gli studenti potranno acquistare l’abbonamento mensile di settembre “Mensile Under 26” al prezzo di 22 euro. 

L’acquisto degli abbonamenti mensili di settembre 2020 “Under 26” a tariffa promozionale sarà possibile solo sul sito e-commerce GTT.

La comunità dell’Ateneo di Torino, sia studenti che personale, è invitata a partecipare a MobilitaUniTO, la prima ​indagine sugli spostamenti casa-università. L’indagine, che coinvolge gran parte delle realtà universitarie italiane, ha l’obiettivo di fornire un quadro delle modalità con cui i fruitori dell’Ateneo si spostano da casa al luogo di studio o lavoro.

La finalità dell’indagine sarà poi quella di incentivare e facilitare le scelte future in fatto di mobilità, con l’obiettivo di rendere l’università un luogo realmente sostenibile ma anche comodo e semplice da raggiungere con trasporto pubblico, bike sharing, car pooling, etc.

Il questionario è organizzato da UniToGO, il Green Office dell’Università di Torino, nuova struttura di coordinamento e di progetto sulle politiche di responsabilità ambientale in collaborazione con il Coordinamento Nazionale dei Mobility Manager delle Università Italiane.

È possibile partecipare alla compilazione del questionario fino al 27 gennaio 2017.