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InformaGiovani di Torino organizza un salone dell’orientamento dedicato agli ITS, percorsi post-diploma di alta formazione strettamente connessi con il mondo del lavoro.

Hai mai sentito parlare degli ITS?

Hai il diploma ma cerchi qualcosa di diverso dall’università?

Vuoi conoscere percorsi post-diploma innovativi con forti percentuali occupazionali?

Hai finalmente ottenuto il tuo diploma e ti ritrovi a un bivio: università o no?

Esistono dei percorsi biennali gratuiti, finanziati da Regione Piemonte con fondi europei e dal Ministero, che ti permettono di ottenere la qualifica di tecnico superiore: si chiamano ITS, Istituti Tecnici Superiori, ovvero scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica. Gli indirizzi sono molti e al passo con le richieste del mercato del lavoro.

Il Centro InformaGiovani in collaborazione con il sistema ITS della Regione organizza un incontro di orientamento presso la Biblioteca Civica Centrale in via della Cittadella 5, lunedì 12 settembre alle ore 15.

Come partecipare

La partecipazione è libera e gratuita.

Su TorinoGiovani puoi trovare maggiori informazioni su questi argomenti:

L’incontro fa parte di Settembre della Formazione, l’iniziativa del Centro InformaGiovani di Torino che ti propone incontri e laboratori per decidere come proseguire il percorso di istruzione e formazione.

A partire da settembre 2022, sarà pubblicato un bando per la richiesta di rimborso delle spese di acquisto dell’abbonamento annuale o plurimensile ai servizi di trasporto GTT.

Agli/alle studenti di UniTo sarà rimborsata una quota dell’abbonamento, che dovrà essere acquistato esclusivamente sul sito e-commerce della GTT.

L’assegnazione del rimborso seguirà l’ordine dell’ISEE, fino all’esaurimento dei fondi assegnati (€3.000.000).

Le informazioni sull’iniziativa e sulle modalità per fare richiesta saranno pubblicate sul portale unito.it nei prossimi mesi.

Questa iniziativa rientra tra gli interventi di UniTo a supporto della mobilità sostenibile.

 

Si è concluso il primo corso, della durata di tre anni, della laurea professionalizzante in “Tecnologie per l’industria manifatturiera” progettato per la creazione di figure tecniche di alto profilo professionale che possano essere operative rapidamente nel settore della produzione di realtà manifatturiere.

 

Il Politecnico di Torino è stato il primo ateneo in Italia ad istituire un corso di primo livello ispirato al modello tedesco dando immediata attuazione al DM 6/2019 che prevede l’avvio, in via sperimentale, di nuovi percorsi di laurea a orientamento professionale.

 

Il 20 luglio si laureano così i primi 8 studenti, che possono vantare una formazione in grado di rispondere alle esigenze delle aziende, soprattutto PMI, interessate a figure professionali più multidisciplinari, formate alla soluzione di problemi complessi tramite metodologie learning by doing e learning by thinking; in cui le conoscenze vengono trasmesse principalmente con attività pratiche di laboratorio e attività progettuali riducendo il numero di ore dedicate alle lezioni frontali tradizionali.

La peculiarità di questo percorso formativo è infatti il rapporto con le realtà aziendali fin dal primo anno di corso e che nell’ultimo anno assume una connotazione fortemente orientata ad affrontare casi ed esperienze reali del mondo del lavoro.

“Oggi festeggiamo la conclusione di un percorso sperimentale in cui l’Ateneo ha creduto fortemente fin da subito – commenta il professor Carlo Rafele, coordinatore del Collegio di Ingegneria Gestionale – soprattutto perché lo ha ritenuto particolarmente adatto alla realtà produttiva del territorio e i risultati ci hanno dato ragione: la maggior parte degli studenti ha già concrete prospettive di lavoro, soprattutto grazie ai contatti avviati durante i tirocini e i project work che sono previsti fin dal primo anno”

Intrecciare, su un palcoscenico, il teatro e la ricerca scientifica richiede al contempo rigore e capacita di comunicare con il pubblico.

Partendo da questa consapevolezza, si sviluppa lo spettacolo-conferenza Cambiare il clima di Faber Teater, nato insieme al DIATI, il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino per raccontare il clima, i suoi cambiamenti ma soprattutto l’inteso lavoro di ricerca su questo tema, attraverso il linguaggio teatrale.

La produzione di Faber Teater vede in scena Marco Andorno e Sebastiano Amadio, in collaborazione con il video-maker Diego Diaz Morales e finalmente approda nell’aula magna del Politecnico di Torino il 5 luglio alle 18.30, dove avrebbe dovuto debuttare in occasione di Biennale Tecnologia, ma allora era stata l’emergenza sanitaria a costringere gli eventi on-line.

“L’obiettivo che ci siamo dati è stato quello di raccontare in un’ottica costruttiva e non catastrofista il tema del cambiamento climatico, con un linguaggio divulgativo leggero e comprensibile, come già il titolo Cambiare il clima suggerisce affermano Marco Andorno e Sebastiano Amadio, autori e protagonisti dello spettacolo.

La conferenza/spettacolo nasce così da un lavoro – che si è svolto nel corso dell’estate 2020 – di affiancamento del personale del Dipartimento nelle attività di monitoraggio e ricerca: dallo studio dell’evoluzione dei ghiacciai, allo studio delle acque e dei ghiacciai sotterranei all’uso del MovingLab, il laboratorio mobile per le ricerche sul campo. Ma anche l’incontro con il prof. Peter Wadhams, uno dei massimi esperti a livello mondiale di ghiaccio marino e di oceani polari e protagonista di oltre cinquanta spedizioni polari di ricerca sul campo, che da alcuni anni è visiting professor presso il Politecnico di Torino.

“Il nostro Dipartimento, riconosciuto come Dipartimento di Eccellenza dal Ministero della Ricerca con il progetto cambiamenti_climatici@polito (2018-2022), in questi anni ha intensificato le attività di ricerca e di didattica in questo ambito, per monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici e per elaborare soluzioni in ambito ingegneristico, sia per l’adattamento ai cambiamenti che per la loro mitigazione” spiega il prof. Francesco Laio, Direttore del Dipartimento. “Questa collaborazione con il mondo del teatro è stata per noi un’esperienza nuova e molto positiva perché ci ha consentito di portare all’attenzione di un pubblico ampio come la ricerca scientifica e l’ingegneria possono contribuire a rispondere alla sfida climatica che stiamo affrontando e raccontare il metodo della ricerca, aspetto importante per un dialogo sempre più aperto tra il mondo accademico e la società”.

La conferenza-spettacolo alternerà così la presenza in scena di Marco Andorno e Sebastiano Amadio, attori di Faber Teater, a quella dei ricercatori e delle ricercatrici del DIATI presenti nei video registrati sul campo e montati dal video-maker spagnolo Diego Diaz Morales.

L’ingresso è gratuito e la prenotazione obbligatoria a questo link:  https://forms.office.com/r/pqsiVDeiUZ

È  prevista la sottotitolazione in inglese.

Lo spettacolo fa parte degli eventi delle Settimane della Scienza.

Sono due gli appuntamenti che riguardano gli ITS Piemonte nei prossimi giorni e che permetteranno di conoscere la loro offerta formativa, modalità di iscrizione e sbocchi lavorativi.

 

Corsi ITS nel campo agroalimentare

Lunedì 13 giugno 2022 alle ore 15, in via Sarpi 123 al CIOFS Virginia Agnelli, si svolgerà l’Open day del corso ITS per Pastry Chef

Corsi ITS nel campo delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Martedì 14 giugno alle ore 15 in via Durandi 10, alla Piazza dei Mestieri, si svolgerà l’Open day di presentazione dei corsi ITS per Cloud Specialist, ICT Security Specialist, e Digital Marketing Strategist per il biennio 2022/2024.

I percorsi biennali hanno una durata totale di 1800 ore (1800 ore in aula e 680 ore di stage in azienda).
Per essere ammessi al corso sono previste prove di selezione in base ai posti disponibili.
Indicativamente le iscrizioni sono entro settembre di ogni anno e l’inizio dei corsi è nell’ottobre successivo.
I percorsi sono rivolti a residenti in Italia, in possesso di diploma quinquennale di scuola secondaria superiore, con priorità di accesso per under 35.   

Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono scuole ad alta specializzazione tecnologica, nate per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche.
Realizzano percorsi gratuiti biennali post diploma per formare tecnici superiori in grado di inserirsi nei settori strategici del sistema economico-produttivo, portando nelle imprese competenze altamente specialistiche e capacità d’innovazione.
L’ITS rilascia un diploma di specializzazione tecnica superiore, titolo di studio riconosciuto a livello nazionale e internazionale; si colloca tra il diploma di istruzione secondaria superiore e la laurea.

Ottimo risultato per il Politecnico di Torino nel QS World University Rankings, uno tra i più rinomati ranking internazionali pubblicato ogni anno dall’azienda britannica Quacquarelli Symonds: l’Ateneo si è infatti posizionato nel top 25% tra le migliori università al mondo, salendo dal 25,7% al 22,9%, e consolidando così il trend di crescita degli ultimi anni.

Il Politecnico scala infatti di nove posizioni la classifica mondiale, passando dalla posizione 334 alla 325. Il risultato è stato conseguito nonostante l’ingresso nella graduatoria di 124 nuove istituzioni, non recensite nella scorsa edizione.

Tra i principali dati positivi, si evidenzia il costante miglioramento del punteggio legato alla qualità della ricerca, Citation per Faculty: l’indicatore espresso attraverso la valorizzazione delle citazioni ricevute dalle pubblicazioni scientifiche prodotte dai ricercatori e dalle ricercatrici del Politecnico porta al collocamento dell’Ateneo al 236° posto, scalando 23 posizioni rispetto l’anno precedente.

Il Politecnico inoltre scala la classifica 17 posizioni per la voce legata alla presenza di studenti stranieri, confermandone l’attrattività internazionale.

Per quanto riguarda la reputazione accademica, l’Ateneo guadagna altre 10 posizioni rispetto il 2021, raggiungendo il 232° posto.

Sono 10 le convenzioni con sconti e agevolazioni per utilizzare mezzi condivisi che l’Università di Torino mette a disposizione di studentesse e studenti.

La stipula delle convenzioni è l’esito del percorso inclusivo Muoviti bene con UniTo iniziato nel 2021 per strutturare un’offerta il più possibile rispondente ai bisogni della comunità universitaria e favorire un reale cambiamento di abitudini di mobilità con un minore impatto sull’ambiente.

Il percorso Muoviti bene con Unito si è strutturato in diverse tappe: dopo una mappatura degli operatori attivi sul territorio, l’Università ha aperto una procedura pubblica di manifestazione d’interesse per chiedere agli operatori del settore di formulare la migliore offerta agevolata per la comunità di Ateneo. Ricevute e analizzate le proposte, il Green Office e il Mobility Manager hanno elaborato un questionario per individuare gli elementi che la comunità universitaria riteneva più rilevanti per iniziare ad usare mezzi in sharing, o incrementarne l’uso nei propri spostamenti quotidiani. Oltre 4.000 persone tra studenti e dipendenti di Ateneo hanno espresso le proprie preferenze e gli esiti aggregati sono stati oggetto di un incontro pubblico tra Università e operatori che si è concluso con la possibilità per le società di ripresentare un’offerta ancora più personalizzata per l’Ateneo. Diversi operatori hanno presentato proposte migliorative che sono confluite nelle convenzioni ora attive.

Le convenzioni attive sono:

  • TRASPORTO PUBBLICO: CAVOURESE:
  • AUTO: ENJOY e SHARENOW;
  • SCOOTER ELETTRICI: ZIG ZAG;
  • MONOPATTINI ELETTRICI: LINK, HELBIZ, DOTT e VOI;
  • BICICLETTE: [TO]BIKE

Il Politecnico di Torino organizza la seconda edizione della manifestazione internazionale dedicata a tecnologia e società: una grande occasione di incontro tra università, cittadini, imprese, pubblica amministrazione e terzo settore per informarsi e riflettere sulle grandi sfide di una società sempre più tecnologica.

Saranno i Princìpi i protagonisti della seconda edizione di Biennale Tecnologia, la prima iniziativa di carattere internazionale interamente dedicata al rapporto tra la tecnologia, l’uomo e la società che dal 2019 – con l’”edizione zero” del Festival della Tecnologia – il Politecnico di Torino organizza e promuove – insieme a numerosi partner – per riflettere sulle grandi sfide che una società a trazione fortemente tecnologica è chiamata necessariamente ad affrontare nel suo futuro.

“Princìpi” intesi come nuovi inizi, ma anche come le fondamenta sulle quali costruire il nostro futuro, che oggi appare particolarmente complesso. La pandemia, che ha così profondamente colpito l’umanità intera, e la recente guerra scoppiata nel cuore dell’Europa hanno certamente messo a dura prova la società, e in particolare i più giovani. Ed è proprio alle nuove generazioni che Biennale Tecnologia- Tecnologia è Umanità vuole parlare, proponendo per loro e con loro una riflessione complessa e articolata che, a partire ancora una volta dalla tecnologia come principio abilitante che concorre a forgiare la nostra realtà, provi a dare qualche risposta, a trovare qualche punto fermo da cui ripartire o verso cui tendere per fabbricare un mondo migliore, più giusto e democratico.

Sulla scorta di queste premesse e dopo l’edizione del 2020, Biennale Tecnologia tornerà in presenza dal 10 al 13 novembre 2022 a parlare al proprio pubblico – la comunità politecnica, le scuole, i media, i decisori politici e più in generale la cittadinanza – in una formula collaudata che vedrà alternarsi oltre 100 appuntamenti tra lezioni, dialoghi, incontri, dibattiti, mostre, spettacoli, tutti distribuiti nelle sedi principali del Politecnico di Corso Duca degli Abruzzi e del Castello del Valentino, ma anche negli spazi del Circolo dei lettori – partner fin dalla prima edizione della manifestazione – e delle Officine Grandi Riparazioni, che entrano quest’anno come sede prestigiosa grazie alla partnership con OGR Torino e al sostegno della Fondazione CRT.

L’edizione 2022 vuole scommettere sulla possibilità di tornare in presenza sia con gli incontri, che con le attività, dopo il successo del Festival della Tecnologia, organizzato nel 2019 dal Politecnico per celebrare il suo 160° anniversario, che aveva portato nelle dieci sedi della manifestazione oltre 300 ospiti e più di 50 mila presenze e l’ottima risposta del pubblico, con quasi 80 mila visualizzazioni dei video degli oltre 120 incontri – online a causa della pandemia – della prima edizione di Biennale Tecnologia (tenutasi nel novembre 2020).

“Non vediamo l’ora di avere di nuovo i nostri corridoi affollati di studenti, appassionati e famiglie come nel 2019. In questi anni abbiamo fatto grandi sforzi per proseguire nella direzione su cui credo che il nostro Ateneo debba investire: aprire i nostri spazi, fisici e virtuali, alla società, per portare contributi culturali di altissimo livello, suscitare dibattito, rendere la tecnologia più comprensibile e più interessante per il grande pubblico, perché siamo un’università tecnica, ma sempre più ci stiamo aprendo alle scienze umane e sociali, alla filosofia, all’economia, al diritto sia nei nostri percorsi di studio sia nella nostra offerta culturale”, commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, che prosegue: “Nel 2022 lo scenario dei grandi appuntamenti culturali si è ulteriormente arricchito con l’arrivo del Festival internazionale dell’Economia. È quindi possibile affermare che il capoluogo piemontese è diventato un centro di primaria grandezza a livello europeo per chi è interessato al pensiero critico su tre temi di assoluta rilevanza, una sorta di “triplice elica” della modernità: la politica (Biennale Democrazia), l’economia (Festival internazionale dell’Economia) e la tecno-scienza (Biennale Tecnologia)”.

Ancora una volta a essere protagonisti della manifestazione saranno anche i tanti soggetti che hanno creduto e continuano a credere nell’importanza di sostenere Biennale Tecnologia, a cominciare dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, dai main partner Intesa Sanpaolo e IrenFondazione Compagnia di San Paolo e la già citata Fondazione CRT, tra i primi sostenitori della manifestazione insieme a CSI Piemonte e Fondazione Circolo dei lettori. A conferma della grande rilevanza e del riconoscimento attribuiti a Biennale Tecnologia, quest’anno si sono già affiancati in qualità di sponsor importanti aziende nazionali e internazionali: Alstom, Avio Aero, CNH Industrial, Iveco Group, Lavazza, Prima Industrie. Ad arricchire il programma della manifestazione concorrono anche molte istituzioni culturali come l’Università di Torino, il Museo Nazionale del Cinema e il Torino Film Festival, Paratissima, il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, il Festival internazionale dell’Economia, Biennale Democrazia, l’Università del Piemonte Orientale, l’Università di Scienze Gastronomiche.

IL PROGRAMMA

 

Come già nelle precedenti edizioni, il programma si pone l’obiettivo di creare un mix culturalmente rigoroso ma ugualmente attraente per il grande pubblico, che comprenderà temi di attualità, prospettive storiche, relatori sia già molto affermati sia emergenti, tutti chiamati a confrontarsi con approccio fortemente interdisciplinare su argomenti cruciali come, tra gli altri, le tecnologie verdi, la transizione digitale, le questioni di genere, la geopolitica della tecnologia, i modelli di sviluppo, i nuovi orizzonti dell’arte, la città e le infrastrutture.

Il programma si snoda lungo tre filoni, ciascuno dei quali rappresenta un particolare significato del termine Princìpi. Si inizia con i Fondamenti, intesi come i presupposti di qualsiasi disciplina, sia essa tecnica, giuridica, economica o di altro genere; sono le conoscenze preliminari, essenziali, generative. In quest’ambito si svilupperanno temi quali la democrazia e i diritti in relazione alla tecnologia, il lavoro, la sanità e le infrastrutture.

Il secondo filone è quello dei Nuovi inizi: si tratta dei principi che descrivono la società che una comunità desidera costruire, come quelli contenuti nella Dichiarazione dei diritti e dei principi digitali proposta dalla Commissione europea all’inizio del 2022. Sono quelle convinzioni che mirano a far trovare l’accordo tra le parti avverse e rappresentano i semi dei pensieri che alimentano le decisioni e le guidano verso la loro realizzazione. Come insegnava il Mahatma Gandhi: «Il fine è nei mezzi come l’albero nel seme».

Sostenibilità, nuovi modelli di sviluppo economico, tecnologie e politiche per una mobilità innovativa e, più in generale, riflessioni sull’universo giovanile e la direzione che assumerà la nostra società tecnologica sono i temi che saranno toccati dai numerosi appuntamenti del programma inseriti in questo filone.

Ultima chiave di lettura dei Princìpi è la sua accezione di Principi attivi, che costituiscono l’essenza delle tecnologie farmaceutiche. Qui il concetto vuole essere usato per alludere a tutte le tecnologie che abilitano azioni, comportamenti e pensieri innovativi, che contribuiscono a curare i malesseri della società o a migliorarne le qualità. In senso allargato, le tecnologie che non si limitano a essere nuove ma che sono adottate come importanti innovazioni, si possono concepire come “principi attivi” lanciati in un sistema e capaci di abilitare importanti effetti per la vita umana e per il pianeta: la transizione digitale, i materiali intelligenti, le tecnologie per l’energia, gli algoritmi, i robot e l’intelligenza artificiale sono solo alcuni degli esempi di argomenti che saranno affrontati nel programma in questa accezione.

L’INAUGURAZIONE

Ad aprire Biennale Tecnologia – Tecnologia è Umanità giovedì 10 novembre con una lectio magistralis sarà il grande matematico e filosofo libanese Nassim Nicholas Taleb, autore di numerosi saggi, tra cui i celebri “Il Cigno Nero” ed “Antifragile”, saggi che hanno dato un grande contributo per comprendere meglio fenomeni come la crisi finanziaria del 2008 o la pandemia COVID-19 e per affrontare in maniera più razionale le sfide del futuro.

La giornata inaugurale proseguirà sul palco delle OGR con un adattamento teatrale originale per Biennale Tecnologia de “La fabbrica del mondo”, progetto di Marco Paolini e Telmo Pievani: Paolini, accompagnato dai Corvi di Marta Cuscunà e da Saba Anglana, con Fabio Barovero darà corpo alle storie e alle musiche del progetto nato come format televisivo per Rai3, dedicato alla scienza, al cambiamento climatico e alle sue cause e conseguenze, mescolando linguaggi diversi: teatro, cinema, divulgazione scientifica, fotografia, letteratura.

L’Istituto Universitario Salesiano di Torino (IUSTO) si presenta ai futuri studenti. Il 5 maggio ripartono gli incontri di orientamento dedicati alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori, ai professionisti che già lavorano e a tutti coloro che stanno valutando di iscriversi ad un corso di laurea in Psicologia, in Scienze dell’Educazione o in Relazioni pubbliche e Comunicazione.

Partecipando ad uno degli open day, programmati da maggio a settembre, si potranno conoscere i corsi di laurea e le prospettive professionali, le modalità di ammissione, i servizi del campus, incontrare docenti e studenti, e fare domande.

Giovedì 5 maggio si presenta il corso di laurea in Psicologia, venerdì 6 maggio i corsi di laurea in Scienze dell’Educazione (per i profili di Educatore professionale socio-pedagogico e Educatore dei servizi educativi per l’infanzia); mentre sabato 14 maggio viene presentato il nuovo corso di laurea triennale in Relazioni pubbliche e Comunicazione delle organizzazioni.

Per i laureati e laureandi in Psicologia, l’appuntamento è l’11 di maggio, si presentano i corsi di laurea magistrale in “Psicologia clinica e di comunità”, “Psicologia del lavoro, delle organizzazioni e della comunicazione” e “Psicologia applicata all’innovazione digitale”.

Per partecipare e consultare gli orari degli open day visita il sito www.ius.to.

Per ulteriori informazioni contatta l’Infopoint IUSTO: Tel. 011 2340083 | Mail. info@ius.to

Sede: Torino, in Piazza Conti di Rebaudengo 22.

In occasione della 66a edizione di Eurovision Song Contest, l’Università di Torino e Studium, con il patrocinio di RAI e Consulta Universitaria del Cinema, organizzano una serie di eventi nell’ambito del cartellone di UniVerso 2022.

Eurovision Song Contest è uno dei programmi televisivi internazionali più longevi, nonché l’evento non sportivo più seguito al mondo. La scelta di Torino come sede dell’edizione 2022, dopo più di vent’anni dall’ultima volta in Italia, rappresenta una preziosa occasione di riflessione su Eurovision in quanto dispositivo per la comprensione della storia culturale dell’Europa attraverso la musica e l’audiovisivo. Il progetto dell’Università di Torino e di UniVerso comprende un convegno internazionale di studi, tavole rotonde e un calendario di eventi con professionisti e artisti.

Tanti gli appuntamenti previsti tra i quali:

  • il 2 maggio 2022 dalle ore 16.30, in Aula Magna della Cavallerizza Reale, è in programma Aspettando Eurovision…, una ricca giornata di incontri che introduce i lavori del convegno internazionale del 3 e 4 maggio preparando la settimana di Eurovision Song Contest.
  • Nei giorni 3 e 4 maggio 2022, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale e nell’Aula Magna del Rettorato, si tiene Song Contest / Song Context – Transmedia perspectives on Eurovision, il primo convegno italiano dedicato all’Eurovision Song Contest che mette insieme studiose e studiosi da tutta Europa per parlare di musica, di identità nazionale e di genere, di spettacolo, di politica.

    Il convegno è introdotto da Aspettando Eurovision…, un momento di avvicinamento alla manifestazione e alle giornate di studio che si tiene lunedì 2 maggio alle ore 16.30 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale.

    L’evento è organizzato con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema – Cinema Massimo, Iaspm italiana e Eurovisions.

    Form per la registrazione al convegno.

    Nell’ottica di un approccio transdisciplinare, il programma del convegno si organizza in 4 “canali”, da declinarsi a loro volta attraverso una serie di parole chiave trasversali.

  • L’11 maggio alle ore 18, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, si tiene Un’italiana a Eurovisionincontro con Gigliola Cinquetti che ripercorre la sua carriera in una conversazione con Jacopo Tomatis, docente di Popular Music all’Università di Torino, eseguendo in acustico alcuni brani storici del suo repertorio insieme ad Alessandro D’Alessandro (organetto diatonico) e Antonio Ragosta (chitarre).

    Voce e volto della canzone italiana nel mondo, Gigliola Cinquetti è l’unica italiana ad aver preso parte due volte a Eurovisionprima vincitrice per il nostro Paese nel 1964. Diva allora appena adolescente, Cinquetti trionfa a quello che (allora) viene ancora chiamato Eurofestival con “Non ho l’età”, destinata a diventare una hit internazionale e un brano simbolo per le italiane e gli italiani, in Italia e all’estero (come testimonia anche la ricca collezione di lettere inviate a Cinquetti dai suoi fan, conservata al Museo Storico di Trento). Diva del pop della metà degli anni Sessanta, Cinquetti ha vinto due Festival di Sanremo (con “Non ho l’età”, e con “Dio, come ti amo” nel 1966, in coppia con Domenico Modugno) ed è arrivata seconda a Eurovision nel 1974 con “Sì”, battuta solo da Waterloo degli Abba. La sua carriera è poi proseguita anche in televisione, come conduttrice e attrice, oltre che come cantante.

  • Il 18 maggio all’Auditorium del complesso Aldo Moro alle ore 17.30, si svolge The sound of Beauty – La regia di Eurovision, il regista di Eurovision Duccio Forzano incontra gli studenti e il pubblico per raccontare la sua esperienza alla regia di uno dei più importanti eventi televisivi, e non solo, dell’anno.

    Il regista dialoga con Daniela Cardini, docente all’Università IULM di Milano che si occupa nello specifico di linguaggi della televisione. L’incontro verte principalmente sulle scelte stilistiche adottate dal regista nel corso dell’evento, ma passa in rassegna anche l’esperienza pregressa sui set televisivi targati RAI e non solo. Duccio Forzano, infatti, oltre a questa importante edizione di ESC 2022, ha diretto in passato numerose trasmissioni televisive, tra le quali le edizioni del Festival di Sanremo del 2010, 2011, 2013, 2014 e le più recenti del 2018 e 2019.

    L’appuntamento è un’occasione imperdibile per rivivere e rivedere alcuni dei momenti più significativi dell’edizione appena conclusasi di Eurovision da un punto di vista interno, con racconti, descrizioni tecniche e approfondite e visione di materiali editi e inediti appartenenti al regista stesso.

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