L’impronta che la cultura italiana ha avuto sull’architettura colombiana è estremamente significativa e lo scambio culturale tra i due Paesi sulle tematiche dell’ingegneria e dell’architettura è ancora oggi molto fertile.

“Ingegneri e Architetti in Colombia” è questo il titolo della mostra che inaugurerà il Politecnico di Torino il 25 maggio alle ore 17.00 (a cura di Olimpia Niglio e Rubén Hernández Molina) che presenta proprio l’attività dei numerosi ingegneri e architetti italiani che hanno operato in Colombia dal XVI secolo alla metà del XX secolo, osservando come la cultura italiana abbia interagito con quella locale.

Il percorso espositivo propone una rassegna storica, analizzando le opere di coloro che hanno sviluppato e realizzato importanti progetti in Colombia, in particolare il contributo degli ingegneri Antonelli, del gesuita Giovan Battista Coluccini di Lucca, di Serafin Barbetti, dell’architetto fiorentino Pietro Cantini, di Gaetano Lignarolo nella città di Cali, di Giovanni Buscaglione con opere in diverse città colombiane, nonché di più moderni ingegneri come Victor Morgante, Gaetano di Terlizzi, Bruno Violi, Angiolo Mazzoni Del Grande e Domenico Parma.

L’iniziativa è finalizzata a rafforzare il dialogo interculturale tra Italia e Colombia e rientra fra le attività proposte all’interno del progetto di internazionalizzazione della ricerca finanziato dalla Compagnia di San Paolo The culture of the city/La cultura de la ciudad, condotto daPolitecnico di Torino, Universidad de Los Andes e Pontificia Universidad Javeriana di Bogotà.