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Ricerca Unito

Dopo i recenti riconoscimenti ottenuti dai 23 Dipartimenti dell’Università di Torino come Dipartimenti di Eccellenza da parte del MIUR, e del ranking internazionale THE, che premia l’Ateneo per la Clinical and Health, l’Arts and Humanities, la Life Sciences e la Physical Sciences, l’Università di Torino risulta un’eccellenza mondiale in tutte le 5 broad subject areas anche secondo il QS World University Rankings by Subject 2018, la classifica che valuta la performance degli Atenei nei diversi settori della ricerca.

L’Ateneo ha infatti ottenuto ottimi risultati (fra le prime 500 al mondo) in tutte le 5 macro categorie “broad subject areas”: Scienze umanistiche, Tecnologia e Ingegneria, Scienze della vita e Medicina, Scienze della natura e Scienze sociali ed economiche. In particolare il miglior piazzamento è raggiunto in Scienze della vita e Medicina, dove UniTo si classifica al 189° posto mondiale.

L’Università di Torino eccelle in 12 ambiti disciplinari di ricerca specifici sui 48 totali: Agriculture, Languages, PharmacyLaw, Medicine, Physics, Sociology, Biology, Chemistry, Economics, Mathematics e Computer Sciences.

Il numero delle università considerate nella graduatoria delle eccellenze sono solo poche centinaia (top 500) sulle 1.100 entrate in classifica delle 4.000 università nel mondo esaminate per il ranking.

La metodologia utilizzata da QS per stilare la classifica combina dati bibliometrici relativi all’attività di ricerca (citazioni per pubblicazione su riviste scientifiche e H-index, un indice internazionale che misura impatto e produttività dei ricercatori) e i risultati di questionari reputazionali somministrati ad accademici e datori di lavoro condotti appositamente da QS. Questi ultimi fattori, che generalmente pesano circa il 10% del punteggio finale, assumono pesi differenti a seconda delle diverse Aree, come per esempio per alcuni settori scientifici o economici dove il peso arriva al 30%.

Per maggiori informazioni: https://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/by-subject

Per approfondimenti sui ranking globali e disciplinari delle università visita la pagina: http://politichediateneounito.it/it/ranking-internazionali/

Buon risultato per il Politecnico di Torino nella nuova classifica internazionale delle università QS World University Rankings, pubblicata oggi a Londra da Quacquarelli Symonds (QS): rimane sostanzialmente stabile la posizione nella classifica a livello mondiale, dove l’Ateneo si posiziona alla 307a posizione, mentre il Italia si attesta al 7° posto. Dal 2012 a oggi l’Ateneo ha guadagnato quasi 100 posizioni e si colloca nella cerchia ristretta (circa l’1% del totale) di università al mondo posizionate al top della classifica, che analizza oltre 26.000 università a livello mondiale.

Un altro risultato di grande importanza, quindi, dopo le ottime prestazioni del ranking per discipline per aree pubblicato a marzo scorso sempre da QS, nel quale il Politecnico si colloca al 52° posto al mondo per la macro area dell’Ingegneria e fra le 50 migliori università al mondo in Architettura e Ingegneria Civile e Strutturale.

Gli ambiti nei quali l’Ateneo ha migliorato le sue performance in questo nuovo ranking complessivo sono la reputazione complessiva in ambito accademico e presso i datori di lavoro, due parametri della valutazione nei quali il Politecnico raggiunge valutazioni che vanno ben oltre la media, così come nell’impatto della ricerca nella comunità scientifica, di cui la ricerca tiene conto calcolando il rapporto tra numero di citazioni e numero dei docenti.

In Italia, il Politecnico colleziona tre terze posizioni: le già citate reputazione presso i datori di lavoro e il rapporto tra numero di citazioni e numero dei docenti, a cui si aggiunge il numero di studenti stranieri.

Restano invece fattori critici, che hanno penalizzato il Politecnico nella classifica generale, l’elevato numero di studenti per docente e la scarsa presenza di docenti stranieri: su entrambi i fronti, l’Ateneo sta cercando di migliorare le proprie prestazioni con un ingente investimento in risorse umane per garantire una qualità ancora più elevata della propria offerta formativa.

“Siamo soddisfatti di questi risultati, che dimostrano come stia ulteriormente crescendo la reputazione del nostro Ateneo sia in ambito accademico sia presso la rete internazionale delle imprese e delle aziende, con indiscutibili benefici per l’accesso al mondo del lavoro dei nostri laureati”, sottolinea il Rettore, Marco Gilli, che continua: “Le coraggiose policy che abbiamo attuato in termini di risorse umane ci consentiranno di incrementare sensibilmente il numero dei docenti, che con i ricercatori a tempo determinato raggiungeranno quota 1000 entro il 2018, e la call per professori esterni, che si è appena conclusa, ci consentirà di reclutare un numero significativo di professori provenienti da istituzioni estere, migliorando così anche negli ambiti in cui siamo strutturalmente più deboli. In un contesto sempre più competitivo un miglioramento nelle posizioni è un buon segnale, ma siamo consapevoli che alcune criticità strutturali del sistema universitario italiano, come l’alto numero di studenti per docente e il basso numero di laureati non potranno essere superate senza un incremento significativo degli investimenti in ricerca e in alta formazione”