Matteo Fasano, 29 anni, assegnista al Politecnico di Torino, utilizza una metafora della quotidianità per spiegare il meccanismo con cui rendere potabile l’acqua salata, ideato insieme ai suoi colleghi del Denerg, il Dipartimento di Energia del Poli, del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dell’University of Minnesota.

Una coda ai caselli autostradali: «Supponiamo che le moto siano molecole di acqua e le automobili ioni disciolti del sale, e che entrambe si trovino pazientemente in coda al casello. Ora, immaginiamo che l’apertura del casello sia di un metro: le moto in coda riuscirebbero a superare facilmente la barriera e a entrare in autostrada, mentre le automobili sarebbero obbligate a fare marcia indietro. Analogamente, una membrana per l’osmosi inversa permette il trasporto delle molecole di acqua, bloccando invece i sali disciolti. Una membrana efficiente ha poi la caratteristica di farsi attraversare dalla maggior quantità di acqua a parità di energia richiesta per il processo, ossia di possedere un’elevata permeabilità».

Ma non è tutto, perchè è stato anche pensato come rendere economico questo processo «Con il calore, soprattutto quello low cost, come il sole o i residui termici dei fumi di scarico che altrimenti andrebbero dispersi».

Non ci è voluto molto perchè questa notizia facesse il giro del mondo ed essere poi pubblicata il 3 ottobre sul Nature Communications.