Sostenibilità, cosa fare? Lavorare insieme
Diminuire l’impatto negativo che l’uomo ha sull’ambiente è diventato un obiettivo comune e diffuso, ma non basta: occorre agire concretamente. Lo scopo deve essere quello di creare una coscienza collettiva rispetto questi temi, molto caldi ed attuali.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, ci aiuta nella comprensione del quadro generale: gli obiettivi per lo sviluppo riguardano svariati ambiti, come la dura lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, solo per citarne alcuni. Immaginare un mondo sempre più improntato alla sostenibilità, all’inclusione e alla democrazia, è un sogno ancora molto lontano dall’essere realizzato? Questi potrebbero sembrare temi utopici, ma non lo sono, per tale ragione il Pianeta interno deve lavorarci duramente, in sincronia con le istituzioni, le cittadine e i cittadini di ogni parte del Mondo.
Una Didattica sostenibile, aperta a nuove forme di dialogo e impegnata alla diminuzione dell’impatto negativo in termini ambientali, etici, sociali ed economici, è possibile? Che che ruolo ha la didattica in materia ambientale? Vediamo quali sono gli Atenei più virtuosi rispetto le questioni ambientali:
Bologna è al 1° posto della classifica nazionale GreenMetric 2020, seguita da Torino al 2° posto con l’Università degli Studi di Torino e al 3° con il Politecnico. L’Ateneo Torinese si piazza al 22° posto della classifica globale, con ben 19 posizioni in più rispetto all’anno precedente. Il Politecnico, invece, risulta essere al 3° posto in Italia e al 25° nel mondo, quando nel 2015, si trovava nelle ultime posizioni della graduatoria internazionale. La classifica GreenMetric 2020 valuta la sostenibilità ambientale e sociale di più di 900 campus universitari. Vediamo le percentuali raggiunte da UniTO:
• Infrastrutture: aree verdi e budget dedicato alla sostenibilità: 15%
• Energia: consumi e politiche per ridurne l’impatto: 21%
• Rifiuti: trattamento e riciclo: 18%
• Acqua: conservazione e riciclo: 10%
• Trasporti: mobilità sostenibile nelle sedi universitari: 18%
• Didattica e ricerca: 18%
A Torino le emissioni di CO2 si sono ridotte del 33 percento tra il 1991 e il 2017 e, grazie alle ulteriori misure, nel 2020 la riduzione raggiungerà il 35 percento. Nel rapporto di monitoraggio del piano d’azione per l’energia sostenibile, si indicano le azioni da realizzare entro il 2020. L’impegno per ampliare l’utilizzo di lampade LED nell’illuminazione pubblica e l’istallazione di nuovi punti acqua SMAT sul territorio urbano, il potenziamento dell’utilizzo dei parcheggi di interscambio, l’estensione della rete del protocollo Ape (Acquisti pubblici ecologici). E ancora: nuovi interventi di forestazione urbana e l’aumento della raccolta differenziata.
Nel 2020 l’obiettivo volto ad incrementare la sostenibilità negli atenei italiani deve diventare un goal condiviso, infatti nell’agosto scorso è stata firmato l’Accordo della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile per concorrere insieme alle diffusione delle “buone pratiche di sostenibilità” anche all’interno delle università. Diminuire l’impatto sull’ambiente, migliorare le attività di gestione degli aspetti ambienti e sociali, creare formazione ed orientamento rispetto i temi della sostenibilità ambientale, collaborare con istituzioni e privati; sono solo alcune degli interventi che promuove il RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile).
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Ylenia Covalea