Secondo le ultime indiscrezioni comparse su repubblica.it, Economia almeno per quest’anno non sarà a numero chiuso.

Il senato accademico dell’Università di Torino ieri pomeriggio ha stabilito che non ci sarà un test per iscriversi ai corsi di economia aziendale ed economia e commercio, come avevano invece chiesto i due dipartimenti, preoccupati dal numero limitato di docenti a disposizione e dalla mancanza di aule.

Lo sbarramento era stato eliminato poco più di un anno fa e aveva portato a un boom di iscritti, con un più 30 per cento di immatricolati: a febbraio i due dipartimenti, quello di Esomas e quello di Management, che hanno sostituito la vecchia facoltà di Economia e Commercio avevano proposto di prevedere un tetto di 350 posti per il corso omonimo e di 1100 per “economia aziendale”. Il rettore Gianmaria Ajani che però ha avviato un politica per l’eliminazione del numero programmato ha creato una cabina di regia per scongiurare questa ipotesi che è riuscita a trovare 16 docenti da destinare ai corsi dove mancavano: “Non è stato necessario nemmeno votare perché già il dipartimento ha stralciato la proposta – spiega la prorettore Elisabetta Barberis – Abbiamo fatto un lungo lavoro di analisi per arrivare a questa soluzione. Sul problema degli spazi ci sarà un intervento per costruire nuove aule nel medio periodo e se invece mancheranno già quest’autunno affitteremo delle sedi nelle vicinanze”.

L’ateneo ha infatti approvato un intervento da 4milioni di euro che dovrebbe portare entro la fine del 2018 alla realizzazione di 4mila metri quadri di nuove aule: “La nostra politica è quella di garantire servizi e didattica di qualità senza numeri programmati ovunque sia possibile”. Le previsioni approvate nelle linee guida votate oggi prevedono però meno nuovi immatricolati nel 2017 rispetto a quelli dell’anno passato: “I dipartimenti e la cabina di regia hanno lavorato molto per arrivare a questa soluzione, ma qualsiasi sia il numero di studenti che vorranno iscriversi a Economia garantiremo a tutti la possibilità di farlo” assicura il direttore del dipartimento di Management, Valter Cantino.

Soddisfatti anche gli universitari che dall’inizio si erano opposti alla reintroduzione del numero chiuso: “Era quello che chiedevamo fin dall’inizio – ribadisce Federico Salvatore, rappresentante in senato accademico di Studenti Indipendenti – Ora abbiamo chiesto che sia aperto un tavolo per evitare che il problema si riproponga l’anno prossimo”.