Il Politecnico di Torino ha presentato il “Gender equality plan”, pianificando le azioni e le aree di intervento per le politiche del prossimo triennio per la realizzazione dell’equità di genere in ateneo. Le azioni previste spaziano dalla formazione alla comunicazione, agli incentivi. In particolare verrà portato avanti il progetto WeAreHERe, che nel triennio di vita ha consentito alle studentesse iscritte al primo anno di ingegneria di passare dal 23.5% al 27.5% (da 1000 a 1200), con un aumento relativo di oltre il 15% dopo un decennio di stasi.
L’Ateneo ha dunque pianificato una serie di azioni illustrate nel Gender Equality Plan 2021-2024 “Obiettivo diversità”, il documento che raccoglie le aree tematiche sulle quali l’Ateneo piemontese intende articolare le proprie politiche per il raggiungimento dell’equità di genere e che prevedono, tra gli altri, una manifestazione di interesse per la chiamata diretta di docenti e ricercatrici di tutto il mondo che vogliano trasferirsi nel nostro ateneo; incentivi per la diminuzione dell’indice di “soffitto di cristallo
Sei sono le aree di intervento ciascuna delle quali declinata in azioni e obiettivi. Ad esempio entro il 2023, ogni dipendente potrà scegliere di apparire nella rubrica di ateneo in base alla propria declinazione di genere (che non sempre è quella scritta sui documenti). Saranno installati distributori di assorbenti a prezzi calmierati nei bagni. Si studierà l’attivazione di un congedo obbligatorio di paternità. Ma soprattutto si cercherà di cancellare i divari di carriera e di stipendio tra uomini e donne di un Politecnico che auspica (sulla carta) equità anche nelle stanze dei bottoni. In 150 anni di storia non è stata eletta neanche una rettrice.