Voi siete stati a Biennale Democrazia?

Noi sì, abbiamo seguito tre dibattiti su temi molto attuali della nostra società: Polvere di stelle con Ambra Angiolini, Pif e Luis Sal; Disinformazione con Serena Danna, Carlo Freccero e Walter Quattrociocchi; Politica Pop. L’esibizione dell’autenticità con Franca Roncarolo, Sofia Ventura e Filippo Ceccarelli.
Il tema principale dei tre incontri è stato Internet, il campo di battaglia dove si raggruppa tutto il potere, definito così da Freccero. Quattrocciocchi ha ribadito che sempre più si è diffusa la tendenza ad acquisire informazioni che aderiscano alla nostra visione del mondo. Il problema che è sorto è che non esiste più una verità assoluta, che non siamo più in grado di verificare la verità. Un tempo veniva certificata dai giornali poi dalla televisione e con la nascita di internet, simbolo dell’informazione libera, abbiamo avuto la possibilità di accedere a notizie con una velocità incredibile ma il punto che è stato ribadito è che se anche la quantità di notizie è cresciuta non è aumentato l’informazione che ne riceviamo. È aumentata la disinformazione e l’unica arma di difesa come ha sottolineato Freccero è il capitale culturale.

“Le stelle” Ambra Angiolini, Pif e Luis Sal hanno parlato del loro rapporto visibilità/celebrità legato ad internet in special modo ai social network, dove sembra che tutti possano essere famosi ma per durare nel tempo bisogna avere qualcosa da dire. È la meritocrazia che regna sui social è fondamentale crearsi la propria credibilità. Tutti e tre hanno precisato che non vogliono essere scambiati come giustizieri della notte o portatori di responsabilità, perché è troppo facile accusare i “famosi” di influenzare i loro followers. Per Ambra Angiolini è importante smuovere e non rassicurare, perché chi dovrebbe farlo è lo stato.
Luis Sal, lo youtuber da 120 milioni di visualizzazioni, non ha scelto questa responsabilità ma ne sente costantemente il peso al punto di essere limitante per la propria creatività. Ciò che è fondamentale da tenere a mente è che internet è il mezzo e non il fine.
È la politica che probabilmente si è dimenticata che internet è solo un mezzo, adesso si governa con i selfie e con i video. Prima i politici tendevano a far vedere di essere uguali ai loro elettori adesso c’è il costante bisogno di farsi vedere all’opera, il voler mostrare come si fa la politica, la pratica delle dirette durante gli incontri importanti ha creato solamente l’ennesimo format. Ogni giorno ci vengono proposte immagini che trasmettono solo emozione e non informazione, il politico assomiglia sempre più ad una celebrità e tende a raccontare della sua vita personale creando un legame di vicinanza con il suo elettore. Questa modalità d’uso di internet ha subito un’accelerazione fino a rendere il trash un regime estetico e programma di governo.

Dopo questi incontri ci sentiamo di incoraggiarvi a informarvi di più e sempre con un occhio critico, ammirare i vostri idoli ma ricordando che fanno parte del mondo dello spettacolo e di pretendere la responsabilità dei contenuti da chi ha il dovere di diffondere dei sani principi.