Il rapporto del  2018 sul profilo di chi ha conseguito una laurea nel 2017 evidenzia che è nettamente superiore la componente femminile (59,2%) rispetto a quella maschile. Inoltre è risultato che le donne che si laureano in corso e con un voto medio di laurea uguale a 103,5 su 110 è pari al 53,1%, rispetto agli  uomini. Sembra che le  donne si iscrivano all’università spinte da forti motivazioni culturali (33,3% rispetto al 28,7% degli uomini) e che abbiano svolto un buon numero di tirocini e stage riconosciuti dal proprio corso di laurea, il 61,4% rispetto al 52,6% dei maschi. Anche l’estrazione sociale sembra penalizzare le donne.  La maggior parte delle laureate provengono da contesti familiari considerati meno favoriti da un punto di vista socio-economico. Non stupisce quindi che il numero delle donne che ha usufruito di borse di studio sia del 24,5% rispetto al 20,3% degli uomini.

AlmaLaurea ha inoltre evidenziato che i laureati magistrali biennali, a cinque anni dal conseguimento del titolo, le differenze di genere si confermano significative e pari a 6,4 punti percentuali in termini occupazionali: il tasso di occupazione è pari all’84,6% per le donne e al 91,0% per gli uomini. Il divario è presente anche a livello salariale con gli uomini che per lo stesso lavoro a tempo pieno guadagnano 1.675 euro in media rispetto ai 1.416 delle donne. In pratica gli uomini guadagnano in media 155 euro netti mensili in più delle donne.
La lettura dei dati conferma che le donne sono più penalizzate sul lavoro se hanno figli. Il forte divario in termini occupazionali, contrattuali e retributivi tra uomini e donne, infatti, aumenta in presenza di figli. Gli uomini con prole percepiscono 1.734 euro rispetto ai 1.350 delle donne.

I vantaggi della componente maschile sono confermati a parità di gruppo disciplinare, a tal punto che le donne pagano un pegno maggiore, soprattutto in termini retributivi, anche quando intraprendono i percorsi formativi che hanno un maggior riscontro sul mercato del lavoro, come i percorsi di Ingegneria(gli uomini guadagnano in media 1.808 euro mensili e le donne 1.654), Professioni Sanitarie ( uomini 1.617 euro, donne 1.464 euro), percorso Economico (uomini 1.691 euro, donne 1.473 euro). I percorsi umanistici tendenzialmente privilegiati dalle donne non cambiano la situazione, infatti gli uomini guadagnano in media 1.388 euro rispetto i 1.231 euro delle loro colleghe.